Arriva il giorno che annuncia la festività natalizia riportata al grandioso evento della natività di Gesù,unrito che ormai si ripete da secoli e che molti cattolici non percepiscono più da tempo. La spettacolarità di questo evento è stato in maggioranza abbracciato da altre religioni che lo ritengono essere portatore di comunione e unità della famiglia,quindi una festività che nell'ampia visione delle realtà passate è riuscita sempre ad auspicare il suo significato per una convivenza di pace tra popoli. La data religiosa cattolica, protestante e ortodossa segue il calendario gregoriano e festeggia il 25 dicembre, gli ortodossi orientali il 6 gennaio, altri rispettano il calendario giuliano festeggiando il 7 e la chiesa armena apostolica di Gerusalemme il 19 gennaio.

La discordanza fra queste date non allontana la speranza verso il grande sentimento di pacefra le diverse opinionidel credo in tutto il periodo della sua celebrazione.

Tradizione e imposizione

Non si sa più se il popolo occidentale sia ancora credente nella natività del cristianesimo che le scuole di un tempo ci obbligavano al suo apprendimento. Si è però certi che l'immagine del Natale è un evento che tanti bambini di provenienza cattolica e non attendono con immensa curiosità e frenesia. Colui che ritengono essere il loro eroe più grande, Babbo Natale, cancella la figura dell'uomo che si è sacrificato sulla croce. Ormai la tradizione lega la natività di Gesù all'immagine di Santa Claus, protettore dei bambini e portatore di doni.

Quest'uomo dei regali è riuscito nei secoli a mettersi al centro dell'attenzione rispetto al vero significato del Natale e ha cambiato i valori della cristianità che nel tempo hanno allontanato i fedeli alla chiesa. Allo scopo del guadagno di pochi eletti si vedono in questo mese d'avvento grandiose campagne pubblicitarie che riportano con forza alla spietata imposizione di donie questo non può che far riflettere sul vero motivo per la quale persiste la celebrazione di questa festa.

La scelta: chiesa o uomo?

L'uso sfrenato della parola benessere in questa festa, ci ha concentrati sulla figura del donatore che fin dai tempi remoti è stato vestito di bianco e di rosso. Allora cos'è più sincera? La veglia del cristiano fedele chevenera la nascita di Gesù, o la celebrazione dell'unione in famiglia con il simbolo del presepe e dell'albero antagonista in attesa dei doni?

Eppure in passato il Natale si celebravadividendo il poco che si era conservato per l'evento; bastava un canto per sentirsi partecipi della nascita che portava a sperare nell'imminente futuro, rispettando in preghiera il luogo di culto che avvicinava a Dio. Oggi tutto ciò scompare lasciando in mano il vuoto di un'altro anno che passa, e nella riflessione di questi pensieri e degli avvenimenti che cambiano con prepotenza la politica religiosa del mondo, ti chiedi in cosa credere guardandoti intorno. Nella chiesa o nell'uomo?Buon Natale a tutti!