L'inizio dell'anno, per tutte le attività, è tempo di progetti. Ogni responsabile, comincia a guardarsi intorno per verificare se tutto è al posto giusto, per continuare con l'azione assegnata o apportare le necessarie ed opportune rettifiche. Il difficile, in questa fase, è capire come vanno le cose: se per il meglio o per il peggio. Le notizie si alternano e mentre un giorno si legge che tutto va per il meglio, il giorno successivo, invece, si legge il contrario. Ecco perché ciascuno segue le sue convinzioni, cosa che anche noi facciamo ora, sostenendo che l'anno appena cominciato va per il meglio, tenendo anche conto dei dati riportati dai giornali.

Provvedimenti del Governo

Il Governo, con le ultime misure, ha varato molti provvedimenti opportuni e giusti, qualcuno meno, come quello delfinanziamento all'editoria che spero serva a tamponare lo sfruttamento a cui faceva riferimento il Presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, dott. Enzo Iacopino, nella conferenza stampa di fine anno, del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Notizia che l'editoria non ha sviluppato.

I giornali, alcuni, segnalano che per i paesi europei l'anno appena cominciato è il peggiore dai primi anni settanta del secolo scorso: il Premio Nobel Michael Spence ci ha informato che la montagna di debiti, su cui stiamo comodamente seduti, è aumentata di 57.000 miliardi di dollari, dall'inizio della crisi del 2007.

I dati economici ci aiutano a fare i confronti, per sapere cioè, se il 2015 è stato migliore del 2014 o del 2013, oppure del 2007, ma tutto ciò non serve a dire che tutto vada bene.

Le famiglie ritornano al risparmio

E' vero che il reddito delle famiglie è aumentato, ma il consumo si è incrementato solo dello + 0,4%, mentre il risparmio fino a + 0,9%. I tempi hanno fatto prevalere la prudenza, per vederci un poco più chiaro. Secondo l'Istat, nel 3° trimestre 2015 il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 18,8% (nel 2010 era di 3 punti superiore, con una decrescita di 0,3 rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,2 rispetto allo stesso periodo del 2014). Per il recupero manca ancora molto e la ripresa viene misurata(impropriamente)con i rendiconti sui consumi ed indici di fiducia.

Le notizie sull'inflazione in Italia ci dicono che è appena 0,1%, che in effetti è una buona notizia, ma potrebbe essere cattiva se si sconfinasse nella deflazione. La Banca Centrale Europea (Bce) sarà vigile sul parametro inflazione.