Crediamo che il problema non sia di facile soluzione. Delegare alle società per la fornitura dell’energia elettrica la riscossione del canone Rai è facile a dirsi, ma sicuramente molto complesso da mettere in atto. A nostrogiudizio, ci sono due aspetti fondamentali da superare affinché le aziende che forniscono energia elettrica possano “esigere” in modo regolare e preciso il pagamento in bolletta della quota canone destinata alla Rai.

Chi deve pagare il canone?

Il primo nodo da sciogliere è quello di discernere le utenze alle quali va inserita nella bolletta la quota dell’abbonamento Rai, da quelle alle quali, per una serie di ovvi motivi, gli utenti non sono tenuti a pagare uno dei balzelli meno amati dagli italiani.

Ci riferiamo ai contratti che non sono allacci alla prima casa; doppi allacci in immobili successivamente accorpati e adibiti a prima casa; contratti per i servizi condominiali; contratti di fornitura per uffici e aziende private; contratti di amministrazioni pubbliche che alimentano uffici, edifici scolastici, servizi igienici, acquedotti, autorimesse, biblioteche e consultori.

L’elenco delle utenze alle quali non dev'essere applicata in fattura la quota del canone Rai 2016 è molto lungo e l’onere della distinzione graverà sulle società (in Italia sono più di 200) che gestiscono la distribuzione dell’energia elettrica. Un lavoro certosino che comporterà un considerevole aggravio di costi a tutti i gestori di energia elettrica, anche per il continuo aggiornamento degli utenti che hanno la possibilità di cambiare gestore, ogni qualvolta si presenti un'offerta conveniente.

Su chi graverà l'aggio?

Trattandosi di un lavoro abbastanza impegnativo, che di conseguenza avrà un costo notevole, riteniamo che i gestori del servizio elettrico pretenderanno dalla Rai un aggio per ogni pratica trattata. Ed è proprio il corrispettivo dell’aggio da corrispondere alle società elettriche il secondo nodo da sciogliere, e sul quale sorge spontanea la domanda: su chi graverà il costo di tali operazioni?

Sarà estrapolato dall’importo del canone Rai, oppure sarà distribuito con qualche diabolico stratagemma contabile sulla fatturazione agli utenti dell'energia elettrica?

Restiamo in attesa del regolamento attuativo che servirà certamente alle società elettriche per far sì che possano applicare le giuste modalità di riscossione dell'imposta, ma sarà utile anche agli abbonati per rendersi conto di quanto dovranno pagare veramente.