È in atto, nei fatti, mano a mano che si avvicina l'appuntamento referendario di ottobre, una "normalizzazione" promossa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Le epurazioni dai giornali: I primi ad essere epurati sono i giornalisti. Si comincia con Massimo Franchi, cronista de "L'Unità", colpevole di aver elogiato Enrico Berlinguer in polemica con il segretario del Partito Democratico. Si prosegue poi con Maurizio Belpietro, direttore di Libero, colpevole di aver dichiarato il proprio voto contrario al referendum di ottobre e sostituito con il fautore del sì Vittorio Feltri.

La scelta editoriale è stata favorita da Denis Verdini, noto personaggio della politica e banchiere italiano nonchè molto amico dell'editore di Libero. Dalla prossima stagione niente più Virus e Ballarò. Purtroppo nemmeno la tv non sarà indenne dalla normalizzazione Renziana. Sarà un caso ma non andranno più in onda né Ballarò, noto talk show politico televisivo condotto da Massimo Giannini, vicino alla sinistra del Partito Democratico, né Virus - il contagio delle idee è un programma televisivo italiano di approfondimento politico e di attualità condotto dal Berlusconiano Nicola Porro, troppo smaccatamente antiRenziano.

Anche Confindustria è Renzizzata ma Renzi si adopera anche per normalizzare i sindacati, sia datoriali che dei lavoratori.

Se da Cgil, Cisl e Uil, al di là delle parole, sa già di avere fedeltà assoluta, ed infatti Susanna Camusso (Sindacalista e Segretario generale dell CGIL) Carmelo Barbagallo (Sindacalista e Segretario Generale della UIL) e Annamaria Furlan (Sindacalista e Segretario Generale della CISL) sono subito corsi al tavolo per parlare di pensioni in favore di elezioni, ora Renzi ha dalla sua anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (Noto imprenditore e tipografo nonchè Presidente di Confindustra).

Salernitano, Boccia ieri ha già fatto il suo primo endorsement alle riforme del governo, si schiera per il sì al referendum sulla riforma della Costituzione.

Boccia si posiziona dunqueal fianco del premier Matteo Renzi. “Confindustria si batte fin dal 2010 per superare il bicameralismo perfetto e riformare il Titolo V della Costituzione”, ha spiegato Boccia alla platea.

“Con soddisfazione, oggi, vediamo che questo traguardo è a portata di mano”. “Il traguardo è a portata di mano”, ha scandito il neo presidente degli industrialidurante la sua prima relazioneall’assemblea annuale della confederazione.