Presidente Renzi,Le scrivo questa lettera per ringraziarla pubblicamente. Negli ultimi 15 anni mi sono, sbagliando, disinteressato della vita politica di questo paese, e sempre sbagliando, vivevo passivamente qualsiasi decisione presa dai vari Governi. Poi è arrivato lei e da quel momento si è risvegliato in me quel desiderio assopito di interessarmi a tutto ciò che riguardava il mio paese, la sua gente, in una parola la politica. La ringrazio perché senza di lei sarei rimasto ancora in uno stato di coma. A risvegliarmi è stata la sua arroganza politica, il suo egocentrismo, praticamente quelle caratteristiche che non dovrebbero appartenere al Presidente del Consiglio.
Un Presidente del Consiglio non dovrebbe ascoltare solo le richieste di aiuto da parte dei vertici di Banca Etruria o di Total, mascherando l’intervento personale affermando che così si salvano migliaia di posti di lavoro. Presidente è veramente sicuro che l’ha fatto solo per i poveri lavoratori? Non vorrei che ci fossero legami tra il suo ministro per le riforme e l’ex vicepresidente di banca Etruria Pier Luigi Boschi (non sarà mica il padre?).
Lo so Presidente starà pensando: Ho fatto solo l’interesse dei lavoratori, è solo un caso che l’ex vicepresidente sia il padre della ministra Boschi, non c’è nessun conflitto d’interessi né tantomeno l’intenzione di aiutare gli “amici”. Non vorrei pensare male di lei (a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca), neanche per quanto riguarda l’immissione in ruolo dei precari della scuola e l’idea scellerata, insieme alla sua ministra Giannini, di bandire un concorso che definirlo scriteriato potrebbe essere solo un complimento.
Arriviamo al nocciolo della questione: come si può pensare di fare una riforma della scuola che tiene fuori circa 160mila abilitati, docenti che oltre ad avere 10 anni o più di servizio nella scuola hanno anche sostenuto esami con discussione finale affinché venisse riconosciuta la loro professionalità. Siamo rimasti fuori dalla sua “Buona Scuola” senza capire mai il vero motivo, ma non siamo gli unici poiché anche la sua ministra Giannini non ha ben chiare le idee a riguardo.
Infatti, intervistata dice: “non si possono immettere in ruolo i docenti se questi non sono vincitori di concorso”.
Presidente potrebbe magari parlarle e portarle come esempio la professoressa Agnese LANDINI che nel concorso del 2012 non è risultata nè vincitrice nè idonea, ma essendo presente nelle Gae (forse perché abilitata tramite SSIS) è rientrata nella mega assunzione voluta dalla vostra bellissima innovativa e funzionale riforma della scuola.
Presidente, nella scuola le immissioni in ruolo hanno sempre seguito il doppio canale 50% abilitati e 50% vincitori di concorso, perché non è stata data anche a noi abilitati di seconda fascia la possibilità di entrare nelle Gae? Non serve riformare la Costituzione per l’immissione in ruolo degli abilitati, come dichiarato dalla sua ministra Giannini, perché è già previsto, basta leggere quanto riportato dall’ufficio relazioni con il pubblico del MIUR. Presidente, da quando è stato bandito questo concorso docenti, non è passato giorno senza che il popolo degli abilitati manifestasse dubbi e perplessità, ma lei e la sua ministra non avete mai mostrato un minimo di umiltà nell’ascoltarci. Presidente come riuscirebbe a far iniziare le scuole a Settembre se tutti gli abilitati in seconda fascia e i colleghi di terza fascia non sarebbero più disposti a prestare servizio per un ministero che non li considera idonei all’insegnamento?
Lo so Presidente è un’utopia, ma se accadesse? Se imparassimo a difendere un nostro sacro santo diritto, lei Presidente come farebbe? O anche questo è previsto nella sua “Buona scuola”?
Docente abilitato seconda fascia
Vincenzo Zito