Si parla con insistenza di una modifica sostanziale alla nuova legge elettorale "Italicum", in vigore dal 1° luglio 2016. Lo ha chiesto espressamente, con un'intervista al "Foglio", il Presidente Emerito Napolitano, visto che la situazione politicaattualeè variata rispetto al periodo in cui la stessa legge è stata concepita. Palazzo Chigi ha preso nota della richiesta e ha contattato l'ufficio del senatore a vita per le dovute valutazioni.

Per "La Nazione" di Firenze del 21/07/2016 si tratta di una "Santa alleanza per fermare il M5S". La richiesta piace molto ai "Bersaniani", i quali da tempo non sospetto ritengono che la nuova legge vada modificata in alcuni punti essenziali.

È presto per dire quali saranno le principali modifiche, ma è probabile che si tratterà solo di aggiustamenti, come l'estensione delle preferenze a tutti, senza nominati.

Il Ballottaggio

Altro punto sarà l'attribuzione del premio di maggioranza che va ristudiato - dal partito vincitore alla coalizione - ed infine bisogna rivedere l'opportunità del Ballottaggio. Si dovrà trattare di una legge che consentirà, a chi vincerà, di poter governaresenza essere condizionati dai "gruppuscoli" di turno. Una cosa è certa: la ventilata modifica ha bisogno di una solida maggioranza per la sua approvazione, e comporterà impegni di apparentamenti per arrivare ad accordi fruttuosi. Non è da sottovalutare la reazione dell'elettorato a seguito di eventuali necessari accordi, ai fini dell'approvazione della modifica stessa.

Si tratta di una considerazione che merita una seria riflessione.

Due sono i poli principali

Tutti parlano di tre poli di cui la nuova legge dovrà tenere conto. Noi invece riteniamo che, stando ai risultati delle ultime elezioni amministrative, le due formazioni politiche principali siano PD e M5S, e quel che rimane del terzo Polo potrebbe essere attratto, in parte, dai due principali.

Ad ogni modo, al momento attuale non è pronosticabile dire se si tratti di due o di tre Poli. Secondo i "Bersaniani", Renzi deve esprimersi con chiarezzaprima del Referendum, dando la disponibilità concreta alla modifica della legge stessa. Non meno importante, per la minoranza dem, è l'elezione diretta dei senatori, che per molto tempo è stata oggetto di dibattito tra le parti. Certo per una soluzione equilibrata, ciascuna parte deve fare un passettino indietro per trovare l'accordo.