Questo sabato è stata la giornata di mobilitazione nazionale indetta da Sinistra Italiana contro la riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi, sulla quale il popolo italiano sarà chiamato a esprimersi in un referendum in autunno. Nella capitale SI ha organizzatoun'iniziativa in Piazza Re di Roma nella quale sono state raccolte anche le firme per abrogare la legge elettorale Italicum e dove si è svolta una conferenza stampa.
Blasting News ha intervistato in esclusiva i due capigruppo parlamentari di Sinistra Italiana che ci hanno espresso le proprie motivazioni per votareNO al referendum.
Loredana De Petris, capogruppo al Senato ha detto: "Noi da due anni combattiamo contro questa riforma costituzionale che mette a serio rischio il sistema democratico del nostro paese, perché scardina il controbilanciamento dei poteri. Inoltre assieme all'Italicum fa sì che il potere di concentra non soltanto su un unico partito ma addirittura sul solo segretario, che potrà scegliere i parlamentari e avrà una maggioranza tale da potersi eleggere da solo il Presidente della Repubblica". La senatrice poi entra nel merito della legge elettorale: "Abbiamo fatto ricorso ai tribunali per verificare la costituzionalità dell'Italicum e la Corte si pronuncerà già il 2 ottobre; inoltre al Tribunale si Roma si discuterà a metà luglio.
Io penso che ci siano tutti gli elementi affinché la Corte intervenga sulla legge perchéessa non ha rimosso gli elementi che avevano portato all'incostituzionalità del Porcellum, a cominciare dal grande premio di maggioranza, il cui meccanismo si è aggravato con il sistema del ballottaggio.
Io penso anzi che in questo momento lo stesso Renzi stia sperando che la Corte intervenga perché, come si è visto alle amministrative, il ballottaggio premia le forze più dirompenti come il Movimento 5 Stelle e non certo il Partito Democratico.
Questo dovrebbe servire da lezione a chi in questo paese, ogni volta, tenta di fare leggi elettorali solo per i propri interessi, che poi peraltro si dimostrano essere tali solo per un breve periodo di tempo. E il Pd ha fatto un grosso errore a fare i conti sui dati delle elezioni europee, che storicamente sono i meno attendibili".
Arturo Scotto, capogruppo alla Camera dei Deputati, ha poi aggiunto: "Bisogna cambiare l'impianto istituzionale che Renzi ha imposto al parlamento: il combinato disposto fra l'Italicum e questa riforma costituzionale produce lo sfondamento dell'uomo solo al comando, mentre noi siamo per la democrazia parlamentare. I cittadini vogliono democrazia e giustizia sociale, ma una Costituzione che taglia fuori dalla rappresentanza milioni di cittadini rischia di produrre un ulteriore aumento delle diseguaglianze. Inoltre i cittadini vogliono scegliere i parlamentari e la legge dell'Italicum non glielo consente perché dà un premio non a una maggioranza ma alla minoranza più grande, le persone vogliono una democrazia piena e per questo un eventuale referendum sulla legge elettorale secondo me passerebbe senza grossi problemi".