Nei giorni scorsi abbiamo sentito la vicenda accaduta a Fermo tra Mancini e Emmanuel Chidi Nnamdi. I giornali, le tv, tutti gli organi di stampa ne hanno parlato e si sono dibattuti per diversi giorni su questo triste episodio accaduto nel nostro stivale.

Parallelamente però, come purtroppo sempre più spesso accade, si è anche scatenato il mondo dei social, ove tutti possono esprimere la loro opinione. Ed allora ecco comparire incitazioni all'odio razziale, incitazioni alla pena di morte verso il Mancini, colpevolisti e innocentisti. Tutti che, come navigati reporter, hanno dato voce al primo soffioemesso dal proprio cervello.

Il tutto come sempre senza filtro, causando così reazioni su reazioni, offese su offese e via dicendo. Tutto ciò ha forse portato a qualche conclusione o ragionamento positivo e costruttivo? Certo che no.

Il caso accaduto a Fermo è molto triste e ci deve sollecitare delle domande, anche perché se ancora oggi nel 2016 c'è chiapostrofa una persona di colore con la parola "scimmia" questo sta a significare che noi uomini siamo messi veramente male.

Ergo? Più che evoluzione della specie si sta compiendo una involuzione.

La cosa più triste però è che ci si dibatte ancora una volta sul problema razzismo, quando in realtà la vera problematica è ben altra. A cosa mi riferisco? Ad un vuoto mentale e culturale devastante che negli ultimi due o tre decenni è dilagato portando l'essere umano ad uno stato cerebrale imbarazzante.

Ma questo chiaramente non interessa a nessuno, già perché anche dopo questo triste avvenimento tutti - i media, i social e chiaramente le istituzioni - non hanno fatto altro che cavalcare l'onda e dibattere di un razzismo che, come già detto èsolo l'ultimo dei problemi.

Oggi la maggior parte di chi si scaglia contro gli immigrati che arrivano in barcone, contro i mendicanti, contro gli stranieri che lavorano in condizioni pessime con salari da fame non sono razzisti, non sono fascisti, ma sono persone culturalmente piatte e con un'ignoranza dilagante.

E questo in gran parte non è certo colpa loro, ma di istituzioni che per decenni hanno cavalcato questa mutazione per loro convenienza elettorale e ora rischiano a loro volta di ritrovarsi schiacciati dalla loro creatura.

Questo è il problema più serio. Se non verrà invertita la rotta cercando di riportare il livello culturale più in alto per permettere alle persone di avere un'apertura mentale maggiore e quindi apprezzare il diverso anziché averne paura e pertanto osteggiarlo, allora avvenimenti come quello di Fermonon potranno che esseresempre più frequenti.