Mark Twain, noto scrittore statunitense scrisse: "La peggior solitudine è di non stare bene con te stesso". Questoè proprio quello che sta succedendo all'attaccante partenopeo Manolo Gabbiadini. Un rapporto, quello col Napoli, partito alla grande anche grazie al modulo scelto da Rafa Benitez. Poi, con l'arrivo di sarri, il buio. L'anno scorso il bomber bergamasco ha avutola scusante di essere la seconda scelta a Gonzalo Higuaine visti i risultati ottenuti dall'argentino con la maglia azzurra, difficilmente un altro attaccante sarebbe riuscito a togliergli il posto da titolare.

Con l'addio del Pipita però, per Manolo si sono aperte le porte per essere titolare, un'opportunità che non poteva e tutt'ora non può farsi sfuggire. I problemi, però, continuano ad esserci. Gabbiadini sembra sempre giù di morale,non all'altezza di essere un calciatore che serve agli azzurri. Ha sempre il viso imbronciato, sembra quasi "imprigionato" in un carcere azzurro. Eppure, i tifosi lo acclamano a gran voce e applausi (basta vedere la standing ovation fatta al momento della sostituzione), i compagni che nelle interviste cercano di incoraggiarlo e lo stesso allenatore che parla di lui come uno dei migliori attaccanti italiani in circolazione.

ma allora cosa c'è che non va?

Gabbiadini ha sempre dato un'immagine di sé molto professionale.

Parla quando deve, pensa a giocare e se gioca felice, segna. Il talento non si discute, in Italia un sinistro come il suo lo abbiamo visto raramente ma il nocciolo della questione è che manca la fiducia ma non da parte dei compagni, da parte di Manolo stesso. Il fatto di aver passato un intero anno in panchina e aver saltato l'Europeo lo hanno segnato ed ora non riesce più ad alzarsi.

Se il Napoli ha rifiutato offerte da 25/30 milioni di euro per lui, vuol dire che il talento c'è.La fortuna non lo aiutavisto che il suo "antagonista", Milikè nella fase "Re Mida", ovvero ogni pallone che tocca si trasforma in goal. Ma i napoletani di talento se ne intendono,sono una platea raffinata e sanno quanto sia un privilegio avere un attaccante come l'ex Sampdoriain squadra.

La miglior medicina per un bomber è sicuramente il goal. Come detto da Sarri nelle interviste post gara, basterà ritrovare la via della reteper sorridere ancora e perché no, proprio a partire da Mercoledì contro il Genoa. Basta un pizzico di fiducia in più, per far tornare lucente quella stella che tanto manca al calcio italiano, quelladi Manolo Gabbiadini.