Partita la comunicazione virale via social network su Lapo Elkann ed il suo arresto. I Social abbondano di ironia caustica condivisa, eludendo la sofferenza e la conflittualità umana insita nel personaggio. Innegabile che si tratti di un uomo in difficoltà, certo il suo percorso non muove i più a compassione, davanti ai suoi “incidenti” di vita la cosa più semplice da esclamare per chi non dispone del suo stesso portafoglio è “i problemi sono altri”, qualcuno via Facebook ironizza con un ironico “Lapo Elkann vota Sì” o “Lapo Elkann vota No” a seconda dello schieramento politico.
Nessuno riflette su un possibile referto medico da associare al personaggio, nessuno ricorda che anche il cugino di Lapo (nonostante il portafoglio) si sia suicidato gettandosi da un ponte come un depresso suicida qualunque. Il percorso di Lapo ci indica come il disagio psicologico sia trasversale, non distingue tra ricchi e poveri, in questo secolo è una livella di classe sociale prima della morte (Totò sarebbe d’accordo).
La premessa per arrivare alla cronaca: Lapo Elkann (nipote di Gianni Agnelli, azionista FCA, consigliere d’amministrazione Ferrari, titolare di due società), è stato arrestato a New York, a Manhattan, dove in un appartamento in affitto nella 28sima strada ha festeggiato per due giorni a base di sesso e droga con una escort; ad un certo punto però i soldi per la cocaina sono finiti ed ha chiesto all’escort di anticiparli per poi saldare il conto sulla fiducia: davanti al suo rifiuto, Lapo ha elaborato un piano per superare la soglia di spesa massima che i famigliari gli avrebbero fissato, ha chiamato a casa ed ha detto ai suoi genitori: “Mi ha sequestrato una donna malvagia, potrebbe farmi del male, servono 10000 dollari per liberarmi”.
A quel punto la famiglia di Lapo ha informato gli agenti, che hanno scoperto che era stato lo stesso Lapo ad inventarsi tutto. Ovviamente stamane la società di Lapo “Italia Indipendent” ha avuto un crollo in borsa dopo una sospensione per volatilità al ribasso. Nessun commento dai parte dei familiari di Lapo, gli avvocati lavorano per limitare i danni della vicenda, una storia di relazioni familiari viziati da tossicodipendenza autodistruttiva, una storia che non ha portafoglio d’immunità.