Le Iene aprono bocca e tutti ascoltano, il successo mediatico che riscuotono è indiscusso. Ma dietro la recente trionfale pubblicità sulla figura fantomatica dell’escapologo fiscale, con tanto di riferimenti per eventuali contatti e certificazione fornita da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate a dimostrarne la veridicità, si scoprono inquietanti verità che dovrebbero far riflettere. L’escapologo fiscale era stato presentato durante una trasmissione su Italia 1 delle Iene e veniva osannato come figura degna di fiducia in grado di scalzare il più classico commercialista.

Chi è l’escapologo fiscale

Durante la trasmissione le Iene sottolineano come la figura dell’escapologo fiscale sia necessaria laddove le informazioni fornite da un semplice commercialista risultino non solo inadeguate, ma anche più costose.

Il cliente-tipo presentato, tale Giorgina, avrebbe pagato all’escapologo 600 euro + Iva di consulenza, ottenendo un risparmio sulle imposte del 30% rispetto a quanto corrisposto l’anno precedente.

Fin qui tutto bene.

Analizzando il caso specifico, Giorgina, casualmente già assistita dall’escapologo prima dell’intervista delle Iene, presenta un’attività di impresa in forma individuale, modalità che l’escapologo contesta immediatamente suggerendo una forma giuridica più idonea, ovvero quella di S.r.l., informazione evidentemente carente dalla consulenza del classico commercialista, come fatto intuire nel video.

L’escapologo procede quindi con il consigliare alla cliente di affittare il marchio, la cui titolarità è legata alla persona fisica, alla costituenda S.r.l. in modo da dedurre il 100% del costo.

Terzo e quarto consiglio della figura così osannata: richiedere, in qualità di amministratrice della propria società, il rimborso delle spese per le trasferte affrontate per attività professionale.

Ulteriore mancanza da parte del commercialista, come sottolineano le Iene, che non si era sognato di suggerire alla cliente.

La verità

Ma sarà quindi vero che l’escapologo fiscale è in grado di meglio supportare un’attività commerciale rispetto al classico commercialista, che fino ad ora, almeno nel caso di Giorgina, si è rivelato del tutto carente in fondamentali suggerimenti?

Tra tutti i 59 consigli magici che l’escapologo suggerisce, vi è quello di costruire dei giustificativi di spesa al fine di dedurre i costi durante una vacanza alle Hawaii: un consiglio del tutto illecito.

Ancora convinti che sia corretto pagare una simile consulenza alternativa?

Non è che dietro tutto questo vi sia in realtà una sorta di “fai da te fiscale” per evitare di pagare, come si dovrebbe, una reale consulenza da un commercialista serio?

Insomma, tutta la trionfale pubblicità riguardo questa nuova figura parrebbe più che altro una mancanza di rispetto nei confronti della categoria, seria, dei dottori commercialisti.

Una cosa è certa, e cioè che tra il fantomatico escapologo fiscale promosso dalle Iene e un commercialista privo di fondamentali informazioni, esiste il professionista serio, iscritto all’Albo, in grado di consigliare i propri clienti, paganti, senza scappatoie.