Dopo il risultato del referendum e le dimissioni di Renzi, ci attende un periodo di campagna elettorale piuttosto lungo da qui alla fine della legislatura: nel caso dovesse terminare in modo "naturale", si dovrebbe arrivare addirittura al 2018, ma non crediamo sarà così. Ci sono forze politiche che spingono per andare al voto subito, ma il Presidente Mattarella ha già fatto capire che non si potrà andare alle urne, se non si metterà mano alla legge elettorale.

Due leggi completamente diverse per i due rami del Parlamento

Facciamo subito chiarezza.

Questo inevitabile momento di impasse è dovuto a chi ha ben pensato di emanare una legge elettorale valida per la sola Camera dei Deputati, ritenendo che con la Riforma Costituzionale il Senato - così come lo conosciamo - sarebbe cambiato profondamente e, di fatto, non ci sarebbe stato bisogno di alcuna riforma elettorale.

Peccato che non si sia assolutamente tenuto in conto di un eventuale "No" al referendum che avrebbe bloccato la riforma, e che quindi ci saremmo potuti ritrovare - com'è puntualmente accaduto - con due leggi completamente diverse per i due rami del Parlamento (l’Italicum per la Camera, mentre al Senato la legge elettorale del 2005, il Porcellum, modificata dalla sentenza della Corte Costituzionale che ne ha parzialmente dichiarato l’incostituzionalità).

Un sistema elettorale omogeneo

Ora il Parlamento dovrà riuscire a "partorire" un sistema elettorale omogeneo. Non è semplice, anche perché chi ieri ha voluto l’Italicum (PD in primis), ora non lo vuole più perché ritiene si tratti di un meccanismo di voto con doppio turno che favorirebbe il Movimento 5 Stelle (effettivamente i sondaggi mostrano come, in caso di ballottaggio, i pentastellati sarebbero nettamente favoriti).

Dall'altra parte Grillo e soci, dopo aver avversato la legge elettorale voluta da Renzi, Boschi e il resto della maggioranza, ora vorrebbero andare al voto anche con l’Italicum (magari applicato anche al Senato).

Il Mattarellum

La soluzione dell’impasse sarebbe a portata di mano, e porta proprio il nome dell’attuale Presidente della Repubblica.

Infatti Sergio Mattarella nel 1993 fu relatore delle leggi 4 agosto 1993 n.276 e n.277, che introdussero in Italia, per l’elezione del Senato e della Camera dei Deputati, un sistema elettorale misto, in parte maggioritario e in parte proporzionale che fino al 2005 (quando Calderoli pensò bene di varare il "Porcellum", da lui così definito) rimase in vigore con una discreta efficacia. Si tratterebbe, dunque, di rispolverare semplicemente il "Mattarellum", e basterebbe una legge di un solo articolo che si potrebbe votare in due giorni per poter andare alle elezioni senza dover stare in campagna elettorale per un anno intero.

La pensione dei parlamentari

Naturalmente ci sono dei problemi che non permettono di utilizzare questa facile via d’uscita.

Molti parlamentari non hanno raggiunto l’anzianità per poter aver diritto alla pensione e, per questo motivo, faranno di tutto per tirare avanti e arrivare ai 4 anni e mezzo necessari per maturare quel diritto. Inoltre ci sono partiti che non sono pronti per affrontare una campagna elettorale (in primis il Partito Democratico che deve ritrovare gli equilibri interni). Quindi dovremo rassegnarci ad una lunga campagna elettorale e all'approvazione di una nuova machiavellica legge per il voto.