Il risultato del Referendum 2016 ha decretato la sconfitta del Governo Renzi. Le riforme proposte non hanno trovato il consenso del popolo. Da qui le dimissioni di Matteo Renzi, e l'incarico, da parte del Presidente Sergio Mattarella, ad altro personaggio politico, per la formazione di un nuovo Governo. I tempi stringono perché vi è necessità di affrontare gli impegni e le scadenze assunte dal Governo dimissionario, oltre agli adempimenti correnti. Non entriamo nei particolari delle consultazioni tenute dal Presidente Mattarella, che questa volta, in modo evidente, hanno avuto un'eco a Palazzo Chigi, in modo irrituale.

Renzi abbia la certezza che dopo il suo, ci sarà un altro Governo e poi ne seguiranno altri ancora. La vita politica continuerà.

Assenza di dialogo

Il Presidente Renzi si è battuto, nei mille giorni del suo Governo, con molta determinazione, nella speranza di risolvere alcuni nodi sociali ed economici, che comunque, purtroppo, sono rimasti tali. Il paese è sempre più diviso ed il PD ha fallito la sua opera: non è stato in grado di dialogare al suo interno con tutte le componenti del partito, aumentando la litigiosità, e non riuscendo a concludere la varie iniziative in corso. I propositi iniziali, che tanta speranza avevano dato a tutti, si sono vanificati. La difficile situazione dell'Italia, in cui si trova oggi, sicuramente non è da attribuire al Governo Renzi: ci viene da molto lontano.

Particolare attenzione a chi soffre

Chiunque sarà a capo del prossimo Governo dovrà tener conto che la disoccupazione persiste (i giovani continuano ad emigrare), e che buona parte della popolazione è nell'elenco dei poveri. Un pensionato da 800 euro al mese, per rinnovare la patente ha bisogno di 150 euro di spese tra certificato medico, visita oculistica, tributi per l'ACI ecc, è questo il mondo in cui viviamo.

Possiamo citare decine di altri casi simili dello stesso tenore: la politica se ne frega. Il malcontento è generale, ed il risultato del Referendum ha parlato chiaro. La politica pensa soprattutto alla modifica della legge elettorale e a tutto ciò che possa garantire stabilità al proprio partito. I cittadini, invece, pensano a sbarcare il lunario: è la differenza.