Dopo le esecuzioni del terzo quartetto di Big che competono in queste ore nella terza puntata di Sanremo 2017, è arrivato il momento del quarto ed ultimo gruppo. Tredicesimo artista in gara è Samuel, che esegue 'Ho difeso il mio amore' dei Nomadi, la sua canzone preferita, accompagnato da Christian Montanarella, batterista dei Linea 77. Questa reinterpretazione in chiave più elettropop della famosissima hit del 1968, risulta decisamente riuscita, perché dà linfa nuova ad un successo storico senza stravolgerne l'amatissima essenza. Notevole. Quattordicesimo Big a scendere in campo è il vincitore di Amici 2016, Sergio Sylvestre, che, dopo l'inedito presentato ieri sera, sceglie di puntare su "La pelle nera" di Nino Ferrer e di farsi affiancare dai Soul System.
L'energia è palpabile e il rap dona smalto ad un pezzo composto la bellezza di 50 anni fa. Tuttavia, in diversi frangenti si percepisce un'asincronia tra la voce e l'arrangiamento e seguire la performance diventa assolutamente complicato. Da rivedere.
L'opinione sulle cover di Fabrizio Moro e Michele Bravi
Quindicesimo campione a calcare questa sera il palco dell'Ariston è Fabrizio Moro, che dopo l'ottimo riscontro raccolto all'esordio, sceglie 'La leva calcistica della classe '68', celeberrimo successo di Francesco De Gregori. Alla poetica delicatezza di chi l'ha preceduto, il cantautore romano sostituisce il suo riconoscibilissimo timbro graffiato ma la magia resta immutata, perché questo pezzo si presta più di molti altri a diverse interpretazioni.
Coinvolgente. A chiudere il lungo elenco delle cover presentate nel corso di questa terza serata è il vincitore della settima edizione di X Factor, Michele Bravi, che esegue la sua personalissima versione di 'La stagione dell'amore' di Franco Battiato. Misurarsi con un mostro sacro della musica italiana è sempre un azzardo.
Eppure, il 22enne umbro, amatissimo dal pubblico più giovane, regala agli spettatori una performance che riesce a convincere, seppure si collochi in un mondo distante anni luce rispetto all'originale. Sorprendente.