C'era una volta The Walking Dead, serie televisiva statunitense nata nel 2010 dalla mente di Frank Darabont e basata sull'omonima serie a fumetti scritta da Robert Kirkman, che narra le vicende del vice sceriffo Rick Grimes e del suo gruppo di sopravvissuti, alle prese con un'epidemia zombie che ha coinvolto gran parte della specie umana. Sin dalla prima stagione, trasmessa negli Stati Uniti dal canale AMC e nel nostro paese dalla rete Fox Italia, lo show televisivo ha riscosso enormi successi, ottenedo diverse critiche positive e numerosi riconoscimenti.

Persino il maestro del brivido Stephen King ha elargito la sua benedizione, inserendo il quinto episodio della prima stagione al secondo posto della sua personale lista dei migliori show televisivi del 2010. Nel corso degli anni però, i produttori esecutivi hanno intuito che la semplice lotta ai non morti a suon di braccia amputate e ventri squartati, non era più sufficiente a soddisfare le esigenze degli spettatori e per questo motivo hanno deciso di virare verso nuovi orizzonti.

Il cambiamento

L'idea partorita da qualche mente (poco) diabolica è stata quella di mettere in secondo (terzo) piano gli zombie e di focalizzare l'attenzione su ciò che più terrorizza l'uomo: l'uomo stesso. Ecco allora l'avvento dei villain di turno che con il suo gruppo di farabutti cerca in tutti i modi di rovinare quel che resta della serenità di Rick e compagni.

Il Governatore, Gareth e i cannibali del Terminus e infine Negan, sono gli artefici di un clima di terrore e di sanguinose battaglie volte alla totale sottomissione dei protagonisti della serie. Ma indovinate chi ha la meglio in ogni finale di stagione? Risposta scontata. Non a caso gli episodi di stagione più interessanti sono il primo, i due centrali che compongono la mid season, e l'ultimo.

Così, nel corso degli anni TWD è stato più volte criticato per la totale mancanza di evoluzione sul contesto in cui i personaggi si muovono e per una trama lenta e priva di contenuti.

Ma ciò che più desta perplessità è che dopo sette stagioni e quasi cento episodi, la minaccia dei morti viventi quasi non si avverte più. Ormai i commenti parlano chiaro: alla fine di ogni puntata, a differenza di altre serie televisive, c'è poca voglia di vedere ciò che accade in quella dopo.

Il tutto è diventato così piatto, sterile e noioso, che se si continua la visione dello show, è solo per inerzia. Nelle ultime settimane le medie d'ascolto hanno registrato un netto calo di spettatori, ma lo show andrà avanti almeno per un'altra stagione. Sarà l'estinzione della specie umana a chiudere definitivamente TWD o quella dei fan della serie? Ai posteri l'ardua sentenza.