Quarta ed ultima serie di "Rectify" la serie scritta da Rai McKinnon che non ne avrà una quinta. La notizia è che fino al 14 aprile gli aficionados potranno ancora gustarla su Sky Go senza dovere ricorrere al circuito amatoriale o all'eventuale pacchetto Sky Box set di cui non sappiamo ancora la possibile inserzione. Dell'autore e delle sue ragioni di non continuare la serie abbiamo già detto, così come della peculiarità della stessa che ce la fa preferire rispetto ad altre più mainstream. In questa news vogliamo soffermarci sulla temperatura narrativa della quarta in questione perché riteniamo che abbia sciolto tutti i nodi di quello che poteva diventare una tragedia greca troppo aggrovigliata per poterla poi sbrigliare con un deus ex machina banale.
Ebbene negli ultimi 8 episodi McKinnon tenta di dare sostanza narrativa alle vite bloccate dei protagonisti: Teddy decide di divorziare da Tawney dopo un lungo travaglio anche psicologicamente condiviso, Janet riesce a ritrovare un dialogo con Ted senior ed a progettare un futuro diverso.
Jon costringe la pubblica accusatrice a rivangare negli atti e nelle decisioni sbagliate dell'indagine che ha portato Daniel nel braccio della morte. Samantha si sente finalmente liberata dai desideri che la madre Janet proiettava su di lei. Ma soprattutto Daniel riesce a lasciarsi alla spalle la sensazione di colpa e di vergogna che provava su di sé, possessore di un'identità creata dal delitto che gli veniva attribuito.
La parola d'ordine che decide la serie e la vita di tutti è responsabilità: quello stato che permette ad ognuno di noi di volersi bene e credere in se stessi sperimentando un riflesso di fiducia che si fa azione nei confronti della realtà. "Mi hai salvato dalla noia e mi hai ridato coraggio e carattere e soprattutto un 'nuova speranza'", dice Holden a Cloe la sua nuova amica. Anche se le aspettative sorelle traditrici delle speranza non si materializzeranno. "Da quando non speravi più in qualcosa, Daniel" gli dice un compagno di gruppo.