Da luglio il numero di immigrati sbarcati sulle coste italiane è diminuito sensibilmente. Perchè?

  • L'Italia ha stretto accordi anti traffico con Niger, marzo 2016 e Nigeria aprile 2017 che stanno funzionando
  • L'Italia ha appoggiato il governo di al Serraj, che si sta dimostrando più solido delle aspettative e la sua guardia costiera sta esercitando un controllo del mare maggiore
  • Secondo l'Organizzazione Mondiale Immigrati «ci sono controlli molto più severi in Sudan da parte dei sudanesi, con l’assistenza tecnica anche di altri paesi»,
  • Il ministro dell'interno Minniti ha siglato un patto coi comuni costieri libici in cui vengono promesse risorse e aiuti, in cambio si chiede il controllo del territorio, e quindi degli sbarchi

Quindi la rotta che vedeva gli immigrati raggiungere la Libia e da lì partire per l'Europa è diventata meno agevole.

Una delle conseguenze è l'aumento dei flussi migratori dal Marocco verso la Spagna.

Quali sono le conseguenze di questi cambiamenti? Intanto il ruolo dell'Italia ne esce rafforzato sul piano europeo, anche a scapito della Francia che aveva provato a forzare la mano con l'incontro tra il generale khalifa Haftar e al Serraj, perchè la strategia italiana, che prevede maggiore collegialità europea, funziona e quella francese no.

E poi le richieste che il nostro Paese ha presentato, possono adesso essere giudicate con maggiore ponderazione: aumentare i fondi per l'Africa, in particolare per quei Paesi che decidono di collaborare, sia sul piano militare, con la lotta al terrorismo, sia sul piano economico.

Aiutiamoli a casa loro è uno slogan orribile, ma investire sui Paesi del centro Africa e creare oppurtunità di lavoro per le nostre aziende e per i cittadini nigeriani può essere una buona idea in cui tutti vincono.

E il codice contro le ONG? Il calo dell'immigrazione è iniziato a luglio, il codice è stato approvato un mese dopo.

Quelle riportate sopra sono ottime notizie, perchè un'immigrazione incontrollata mette a serio rischio la democrazia di un Paese fragile, in cui si sono viste scene di isteria per l'arrivo di una decina di profughi in piccoli comuni del ferrarese, come a Codigoro.

Però cosa accade a quei barconi che vengono rispediti indietro?

I centri libici, dove avvengono stupri, violenze e soprusi, dove li mettiamo nella nostra equazione? Speriamo che di fronte a un maggior controllo, aumenti da parte dell'occidente una più alta consapevolezza: se non vogliamo accoglierli qui, abbiamo il dovere morale di aiutarli a casa loro. E magari costruire quei corridoi umanitari di cui la comunità di sant'Egidio è stata una delle prime a farsi portavoce.