"Io non mi fermo né al primo né al secondo né al terzo ostacolo. Io vado avanti, perché chi si ferma è perduto". Così parlò non Zarathustra, ma Antonio de Curtis, in arte (e che arte) Totò, nel celebre film diretto da Sergio Corbucci e che prende il nome proprio dalla battuta che, su queste pagine, usiamo per parlare della corsa dei giganti Napoli e Juventus.

Bianconeri e azzurri non si fermano, né hanno intenzione di farlo

Corrono Juventus e Napoli, corrono forte, corrono senza voltarsi indietro. Sei vittorie in altrettante partite, alcune giocate bene e altre meno bene, ma tutte accomunate dall’unica cosa che conta: vincere.

Be’, forse i tre punti non rappresentano poi tutto nel calcio, ma per stavolta facciamo un’eccezione e diamo per buona la massima del grande Boniperti.

Piccoletti che sembrano giganti, gioielli purissimi

L’inverno è caldo. In Italia si legge molto. Il Grande Fratello è un gran bel programma. La Serie A non ha campioni. Ecco qui una sfilza di fesserie. Perché: d’inverno i bambini sognano pupazzi di neve; in Italia le librerie sono vuote; Dybala e Mertens ce l’invidiano tutti; e il Grande Fratello…fate vobis. I folletti di Juventus e Napoli sono talenti purissimi, levissimi, bellissimi. Riempiono titoli di giornale e cuori. E per carità, che siamo messi al bando scomodi paragoni con Messi, Maradona, Ronaldo, Platini e Chuck Norris.

Dybala è Dybala: estroso, immaginifico, letale. Mertens è Mertens: grintoso, fulmineo, spietato. Godiamoceli in santa pace. I confronti lasciamoli ai politici, che son sempre tanto contenti di apparire in tivù.

E Inter, Lazio, Roma e Milan che fanno? Fanti e cavalieri fan quel che possono

Fatica l’Inter contro il Genoa, ma vince.

Le squadre della capitale archiviano le pratiche Verona e Udinese, trascinate dai loro cannonieri: Immobile e Džeko. Una piacevole “sorpresa” il primo, che vola ormai dove solo le aquile osano; in ripresa dopo le timide apparizioni d’inizio stagione il secondo. A suon di goal, il corazziere bosniaco avvisa tutti: "L'anno scorso ero io a metterla dentro, non Spalletti".

Cade, invece, il Milan a Genova. Bonucci e Zapata combinano un gran brutto pasticciaccio e spianano la strada all'altro Zapata di giornata, Duvan. Disfatta completata poi da Alvarez, che mette strizza a Fassone e soci. Montella ha in mano ingranaggi costosissimi e di sicuro valore. Che farci, però, non lo ha ancora capito. E intanto, Juve e Napoli corrono.