Cos’è il calcio? È un gioco, uno sport. Ma è anche molto altro. Il calcio è passione, è amore. L’amore di undici bambini che corrono e lottano insieme, passandosi una palla piena zeppa di sogni. Il calcio è l’amore di undici bambini che, crescendo, sono diventati tifosi, giornalisti, calciatori, allenatori, dirigenti, presidenti. E cosa non è il calcio? Il calcio non è odio.

Veleno, fango, sangue, ma non siamo stanchi?

Avvelenato, infangato, insudiciato, a volte persino insanguinato. Sembra assurdo anche solo pensarlo, ma è questa l’allarmante direzione che, ormai da tempo, sta prendendo il nostro calcio.

Uno stradone largo, in cui c’è spazio per tutti. Televisioni, radio, giornali, social network. Soprattutto social network. Mogli, fidanzate, compagne, figlie e figli, tutti loro si lamentano spaventati: Ma davvero ci minacciate di morte per un rigore non fischiato o per una prestazione sottotono?

Isterismi legali, arbitri barricati in casa, risse tra violenti. È questo il calcio che vogliamo?

Napoli e Juventus, migliori attori protagonisti

Eppure basterebbe guardarlo, questo calcio, per innamorarsene. Gli scambi stretti del Napoli, la ferocia della Juventus, le invidiabili geometrie di Sarri, gli scacchismi di Allegri. Poesie su un rettangolo verde di erba. I belli e i forti, che si scontrano, che si sfidano, per trentotto lunghissime giornate.

Siamo quasi alla fine, e il vincitore ancora non c’è.

Hanno fatto una marea di vittorie e di punti, Juventus e Napoli. Ma non bastano. Lotteranno ancora, per altre tre giornate, per quello scudetto che, da una parte e dall’altra, vorrebbe comunque dire leggenda. I bianconeri infrangerebbero il loro stesso mostruoso record di scudetti consecutivi: da sei a sette, le sette meraviglie di Conte, Allegri, Buffon e Chiellini; mentre gli azzurri rivivrebbero i fasti giorni di fine anni Ottanta, quando il più forte, con il numero dieci sulle spalle, e al ritmo di tango e Vesuvio, accarezzava di sinistro quella palla zeppa di sogni.

Poesie su un rettangolo verde di erba

Allora perché odiarlo, questo sport, quando si può amarlo? Il Napoli è un gioiello fatto di pietruzze e pochi diamanti. Ma è bellissimo lo stesso. E anzi, lo è ancora di più. È più bello di tutti proprio per questo.

E cosa dire della rimonta mozzafiato della Juventus a San Siro? Una stoica Inter, rimasta in dieci praticamente da subito, ha quasi abbattuto i campioni di tutto in Italia.

Quella partita è stata una fantastica pagina di sport per i nostri colori. Una pagina che i soliti odiatori seriali hanno asperso di polemiche, minacce e ricatti.

L’urlo di un trasfigurato Higuain, le lacrime di Icardi, la rabbia di Allegri: ecco il calcio. Gioie e dolori. Da vivere. Da amare. Poesie su un rettangolo verde di erba.