A breve sarà il centenario della rivoluzione d’ottobre ma, a differenza di altre ricorrenze non meno importanti, ho l’impressione che non le sia attribuita la giusta e fondamentale importanza, quale dovrebbe essere concessa ad un evento che ha segnato così profondamente la storia dell’uomo.
L'enorme valore storico-scientifico
Difficile poterne parlare astenendosi dalle considerazioni e dalla retorica politica: la Rivoluzione russa è stata portata alla vittoria sotto il vessillo comunista. Ma non è sulla questione politica che si dovrebbero concentrare, almeno in principio, occhi, bocca e orecchie di studiosi e (soprattutto) non.
In primis è proprio sul valore storico-scientifico che si dovrebbe riflettere, ragionare, discutere. Lo si fa (o almeno lo si faceva fino a ieri) sulle ricorrenze di Guerre (con la g maiuscola), Liberazioni, vittorie, olocausti, che fortunatamente vengono portate all’attenzione pubblica con cadenza annuale. Alla Rivoluzione rossa però, al suo centenario, non viene concesso lo stesso spazio per celebrazioni, manifestazioni o dibattiti. Ridicolo affermare che non si tratti di un evento che non ha influenzato la storia d’Italia. Sbagliatissimo. Dal primo dopoguerra fino agli anni ’90 i partiti della sinistra italiana hanno guardato alla Russia rivoluzionaria come la luce che finalmente illumina la strada delle masse.
Per ogni partito comunista del mondo, PCI compreso, la Rivoluzione d’ottobre ha costituito il basso continuo, il retaggio culturale di base di ogni scelta politica e sociale.
Chi sbaglia?
Colpa delle sinistre che per prime, ma non più degli altri (almeno in teoria), dovrebbero insistere su temi così importanti? Sicuramente. Colpa delle destre che poi, così facendo, corrono il rischio che si sollevi la disgustosa questione del revisionismo?
Forse. Colpa dei professori che rincorrono un “programma” scolastico vincolante come catene per gli schiavi? Molto probabilmente. Mi sento in dovere di precisare che non è sempre così: è sbagliatissimo fare di tutta l’erba un fascio ed esperienze personali confermano che di tentativi di sensibilizzazione a questo tema tanto importantissimo ce ne siano.
Parliamone
Ricordare, studiare, domandarsi, discutere porta inevitabilmente alla discussione e al dibattito. Sono strade, queste, che conducono direttamente alla crescita di ogni singolo individuo. Ma non sta a me spiegare cose così ovvie. Io voglio solo ricordarvi di non dimenticare niente.