Ormai dieci anni sono passati dalla realizzazione di Battlin’ Jack Murdock, una storia a fumetti realizzata dal maestro Carmine di Giandomenico (storia e disegni), con la collaborazione di Zeb Wells. La storia è composta di 4 episodi (collezionati nel volume edito da Panini Comics Daredevil: Battlin’ Jack Murdock), che pur facendo parte del contesto narrativo dell’alter-ego dell’avvocato Matt Murdock, non vede l’uomo mascherato come protagonista, ma bensì suo padre Jack Murdock. La storia rivela tutta la dedizione e il talento dell’autore, oltre a dimostrare l’immensa attrazione che ha per Daredevil.

Pur non essendo un opera che si riferisce direttamente al supereroe Marvel, ne è impregnata totalmente, rimarcando atmosfere e psicologia dell’ Uomo senza paura (nome tra l’altro di un’altra storia della Daredevil Collection Panini Comics, autori stavolta sono il mitico Frank Miller e John Romita Jr.).

Una storia di amore e di pugni

Non solo Di Giandomenico scardina ogni impianto standard per la costruzione di una storia supereroistica, ma lo fa in una maniera talmente naturale da creare una lettura travolgente e allo stesso tempo spontanea, facendo godere appieno il lettori della bellezza del racconto di una storia. La lettura di Battlin’ Jack Murdock è un’esperienza particolare, in cui il protagonista è di fatto un malvivente, diventato tale dopo un passato da pugile per necessità, e di esso vengono presentate fino alla fine le paure, le debolezze e i vizi come l’alcol.

Purtroppo Jack non può emanciparsi dalla sua vita attraverso la box. Nientemeno di un uomo che perde tutto ciò che ha, carriera e donna che ama, e reagisce al dolore nella maniera gli sembra più consona. Probabilmente è questo il motivo per cui ogni distanza tra protagonista e lettore viene del tutto annullata. E’ un racconto dilatato nel tempo, in cui i quattro episodi si riferiscono ai quattro round dell’incontro decisivo del pugile tornato sul ring.

Ogni round e l’occasione per fare i conti con sé stesso, con quello che sarà il futuro di suo figlio Matt, il futuro Daredevil, che ha ancora l’aria di un ragazzo in difficoltà agli occhi del padre, sebbene inizi presto a giocare le sue carte.

Un must have del fumetto

Attraverso i disegni di un formidabile Di Giandomenico, autore che dall’Abruzzo ha conquistato l’America e si è affermato come uno dei migliori in circolazione, l’opera costituisce il retroscena di ciò che è alla base della formazione di Daredevil, e forse di ogni supereroe: un esempio da seguire.

In alcuni casi l’esempio è il benevolo zio Ben, in altri il contraddittorio Jack. Inoltre la vicenda di Jack e il modo in cui Di Giandomenico l’ha raccontata ben si integra con l’opera di Miller su Daredevil, rappresentando qualcosa di più di un semplice spin-off, ma allacciandosi davvero con la mitologia di Daredevil. Per i più appassionati Battlin’ Jack Murdock è sicuramente una lettura in armonia con gli altri elementi, per coloro che si approcciano per la prima volta al contesto rappresenta in ogni caso un’esperienza unica, proprio perché al di fuori dei classici schemi del fumetto.

Tra Daredevil e Rocky

Battlin’ Jack Murdock è la storia di un combattente, la storia di un uomo come tanti, niente superpoteri ma grandi responsabilità, come quella di crescere il figlio da solo e di proteggerlo dal suo passato e soprattutto dal suo presente.

E’ una storia di paura e di fiducia in sé stessi, di amore e di perdita, di rimorsi e di speranze, di sport e violenza. Una storia che insegna che i veri eroi sono quelli che dalla vita ci prendono i cazzotti perché citando Rocky Balboa ‘’nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti... così sei un vincente!’’