Le elezioni regionali in Sicilia, tenutesi il 5 novembre 2017, disegnano il nuovo quadro politico ed il punto di partenza per le prossime competizioni elettorali. I risultati sono stati molto chiari: Il M5S si conferma il primo partito della Sicilia con il 26,6% a cui seguono Forza Italia con il 16,4%, il PD con il 13,2%, Autonomisti col 7,1%, UDC 7%, Sicilia Futura al 6%, Diventerà bellissima al 6%, FdI-Lega al 5,6%, Centopassi 5,2%e AP col 4,1%. E' scomparso il tripolarismo, ed affiora un nuovo bipolarismo 'pasticciato', con i pentastellati da una parte e tutto il resto, con qualche eccezione, dall'altra.

Su questa scia bisognerà costruire un progetto politico in grado di rispondere alle necessità del nostro paese, prestando molta attenzione a quello che negli ultimi anni si è verificato.

Il partito invisibile

Alcuni hanno fatto finta di non capire, ed hanno spinto la politica in un vicolo cieco. Quelli che non vanno a votare rappresentano il maggior partito del paese, e sbaglia quella politica che non si pone delle domande. Nel PD manca una figura 'non divisiva', in grado di aggregare le varie anime di tutta la sinistra per la formazione di un nuovo centrosinistra. Stando così le cose, nella migliore delle ipotesi, si rischierebbe di ripetere i risultati ottenuti in Sicilia. Il segnale proveniente dalla recente consultazione ha un duplice preciso significato: il primo è che la politica fin qui attuata dal PD, non ha convinto gli elettori e il secondo è che non è gradito 'l'uomo solo al comando'.

Vi sono poi altre motivazioni che richiederebbero molto spazio.

I problemi del Sud Italia

Tornando alla Sicilia, il nuovo Governatore Nello Musumeci, a cui facciamo gli 'Auguri di buon lavoro', ha tantissimi argomenti da cui partire per iniziare la sua azione politica. Nel Sud Italia, di cui si parla molto poco, sono molti i problemi da risolvere ed in particolare quelli del lavoro giovanile.

Sicuramente ci sarà necessità di aiutare il popolo siciliano a gestire le proprie risorse nel settore dell'agricoltura: assistenza alla vendita degli agrumi per meglio remunerare il lavoro, e tanti altri prodotti, di pregiate qualità, presenti nella zona. In particolare lo sviluppo del turismo può dare prospettive di lavoro.

Agevolare la formazione di nuove aziende sul posto, con incentivi legati al numero dei nuovi posti creati. Si tratta di un grosso impegno di risorse, ma necessario per invertire la tendenza e mettere in moto la macchina dello sviluppo. Gli aiuti e gli incentivi devono essere veri, cosi come devono essere chiari i risultati a cui si tende.