L'episodio avvenuto a Macerata, sembra la trama di un film di guerra. Invece è la dura realtà, che conferma l'ondata di odio e rabbia che si è creata in Italia.
Una nazione sempre più allo sbaraglio
Quello che è accaduto sabato 3 febbraio a Macerata, è un vero e proprio dramma. La conferma del clima di odio e di rabbia, che si è venuto a creare in molte zone d'Italia. Situazione a dir poco preoccupante, a cui va posto un rimedio serio e immediato. Un uomo di 28 anni ha iniziato a sparare, dalla propria auto in corsa. Ferendo sei persone tutte di origini africane e colpendo negozi ed edifici.
Un vero e proprio Far West quello a cui si è assistito, che poteva finire in una vera e propria tragedia. Delle sei vittime dell'agguato, due sono rimaste ferite in modo grave. Uno con una ferita alla gamba, mentre il secondo con una ferita vistosa e grave ad un braccio.
Traini nel 2017 era candidato alle comunali di Corridonia, inserito nella lista della Lega Nord. Un uomo definito pericoloso, anche se lucido nel suo gesto folle. Come dichiarato negli interrogatori di questi giorni, in questo non ha mostrato alcun pentimento. A quanto pare, l'uomo avrebbe voluto vendicare la morte di Pamela, uccisa e fatta a pezzi in modo brutale pochi giorni fa. Presumibilmente da uno o due nigeriani, anche se il tutto è ancora da accertare.
Questo non può giustificare il gesto dell'uomo, in quanto la vendetta personale non può essere minimamente giustificata. Le discussioni sulla migrazione e sui migranti, hanno creato un ondata di odio e rabbia tra molti cittadini. Come dimostrato dal folle gesto di Luca Traini, che ha compiuto l'agguato con una lucidità disarmante.
L'uomo ha sparato anche contro la sede locale del Pd, una situazione che fa riflettere. Per fortuna al momento della sparatoria, non c'erano tante persone in giro. Una vicenda che poteva finire in tragedia e che invece si è conclusa con un sospiro di sollievo. Anche se la gente comune sta iniziando ad avere realmente paura, per via dei gesti sconsiderati di troppe persone che stanno seminando il panico in molte città d'Italia, lasciando un ondata di paura e ansia preoccupante.
Da condannare le parole di Matteo Salvini
Dopo il folle gesto di Luca Traini, si sono aperte come sempre discussioni e polemiche. Che in questi casi non mancano mai, in quanto ognuno dice la sua. Come ad esempio Matteo Salvini, che ha fatto discutere con le sue parole alquanto sconcertanti. Secondo il leader della Lega, la colpa di questa situazione è di chi apre ai clandestini. Salvini ha condannato il gesto dell'uomo, ma allo stesso tempo ha addossato le colpe a chi ha governato in questi anni. Scontato il riferimento a Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, rei secondo Salvini di aver causato un vero e proprio disagio sociale tra i cittadini. Le parole del leader leghista sono da condannare, in quanto invece di calmare le acque, seminano odio e rabbia.
Troppo spesso Salvini si lascia andare ad affermazioni discutibili, che finiscono per alimentare situazioni spiacevoli. Fomentare zizzania e odio non costituisce certo il modo più corretto per risolvere i problemi dell'Italia. Una nazione ormai allo sbando, che di questo passo finirà per deragliare totalmente. Lasciando spazio a un degrado sociale senza fine, che sta uccidendo il nostro paese. La speranza è che possa tornare presto il sereno, evitando parole fuori luogo da una classe politica che deve invece fornire le giuste risposte in situazioni delicate. Situazione che stanno mettendo paura in troppi cittadini, tutt'altro che tranquilli.