Non sappiamo se è stato toccato il fondo, fatto sta che il limite pare essere stato superato abbondantemente. Un limite che non andava oltrepassato e che doveva restare invalicabile. Quello di cui stiamo parlando è successo ieri 10 febbraio 2018 a Macerata.
Il fatto
Come da programma si sono tenute le manifestazioni antifasciste e antirazziste per protestare contro gli ultimi avvenimenti che hanno scosso tutta l’Italia. Ovvero l’assassinio di Pamela Mastropietro da parte di un nigeriano che ha pensato bene di fare a pezzi la ragazza e gettare quello che rimaneva del corpo, in due valigie, e la sparatoria perpetrata da Luca Traini, ai danni di sette persone di nazionalità straniera.
Una semplice manifestazione “pacifica” per far sentire la propria voce. A rovinare il tutto la presenza di un coro vergognoso, intonato da alcune persone presenti, inneggiante in modo disgustoso (e a tratti aberrante) alle foibe. Un coro che ha infangato il ricordo dei nostri connazionali trucidati dai comunisti di Tito e gettati nelle fosse comuni nelle cavità carsiche, chiamate appunto foibe. Colpa delle vittime l'essere italiani e fascisti. Fortunatamente però è stato solo un numero esiguo di militanti antifascisti a dare questa prova di "inciviltà". I partiti di sinistra oggi presenti hanno avuto il coraggio e la fermezza di distaccarsi completamente da questi atteggiamenti irrispettosi.
L'indignazione
Sbeffeggiare in questo modo migliaia di vittime innocenti, approvare così deliberatamente un eccidio di massa ed avere il coraggio di canticchiare questo motivetto disgustoso, fa capire il nostro attuale contesto politico. Violenza cieca e senza alcun ritegno per le vittime del passato e nessun rispetto per chi sta lottando in nome di un'Italia più unita e giusta in modo democratico.
Qui non stiamo più parlando di destra e sinistra, oppure di essere comunisti o fascisti.
Si, è vero, il nostro passato purtroppo ha visto questi due filoni politici che hanno solo portato morte e rovina nella penisola italica. Sono però ideali decaduti e sepolti con la seconda guerra mondiale insieme ai loro fondatori molti anni fa.
Parlare oggi di loro e inneggiare a quel tipo di ideali politici violenti e senza alcun rispetto per la vita umana, non è segno di forza e intelligenza, bensì di debolezza e fragilità nella persona e sfiducia completa nelle istituzioni di oggi. Conservatori e nostalgici di idee malate trasmesse attraverso la violenza pura e difese come se fossero "azioni giuste" e da imitare al giorno d'oggi. Un modus cogitandi pericoloso che per alcune persone sembra essere l'unica via di risoluzione dei problemi che ci attanagliano.
Possono essere esempi lampanti la difesa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista da alcune persone intervistate da vari programmi televisivi di politica fino ad arrivare ad oggi, dove si arriva a violentare la memoria di innocenti.
Nel Giorno del ricordo di questa strage per giunta.
Quello che è successo di recente deve far pensare e preoccupare sia i cittadini che le alte cariche delle istituzioni repubblicane. Si sta creando un clima carico di odio e violenza deliberata che porteranno sicuramente a qualche esito negativo. La storia ce lo ha insegnato nel peggior modo possibile e questo lo sappiamo tutti. Per pura curiosità, il vergognoso coro "intonato" era: “Com’è bello far le foibe da Trieste in giù”.