Le elezioni sono finite, resta da mischiare il mazzo e dare le carte. A giocare la partita vi sono i due partiti vincitori: la Lega e il Movimento 5 stelle. Se il risultato del voto del 4 marzo è stato da molti messo in relazione con la voglia di cambiamento che ha il paese, paradossalmente, gli esiti di queste elezioni fanno emergere un problema vecchissimo della nostra nazione, ovvero la divergenza tra Sud e Nord.

Dichiarazioni post elezioni

Siamo ormai nella fase del post voto, la fase sospesa, di stallo, è la fase in cui la nazione aspetta di avere un governo, che (in questo caso) dovrà costituirsi tenendo conto soprattutto dei potenziali due partiti vincitori: Lega e Movimento 5 stelle.

Se dal fronte della Lega si mettono sul tavolo i temi dell'immigrazione, della pressione fiscale e delle pensioni e sul fronte PD (non vincitore, ma partito che, comunque, singolarmente porta a casa più voti della Lega, quest'ultimo uscito vincitore grazie alla coalizione del centro destra) si commenta l'esito delle elezioni affermando l'intenzione di restare all'opposizione del governo dei populisti, affinché da questi ne emerga la loro incapacità a governarci, sul fronte 5 stelle Di Maio sottolinea che il voto al Movimento non è stato né un voto ideologico, né un voto di protesta, ma un voto programmatico, i cittadini hanno scelto di dover puntare l'attenzione verso quei problemi essenziali con cui devono convivere, ormai, quotidianamente, nonostante il "va tutto bene" della vecchia classe Politica che fin'ora cercava di rassicurarli vanamente.

Osservazioni post elezioni

Distacchiamoci dalle dichiarazioni dei partiti e puntiamo lo sguardo sulla situazione post voto attuale: l'Italia si è quasi divisa in due in queste ultime elezioni; se al nord la Lega ottiene un consenso capace di progredire anche sulle zone che prima erano "rosse", riuscendo a crescere (come afferma con orgoglio lo stesso Salvini, di cui si può ascoltare la diretta sulla sua pagina Facebook) dal 4 all'8%, i 5 stelle sbancano al sud, come conferma il cappotto in Sicilia, dove ne escono vincenti in tutti i 28 collegi uninominali.

A riguardo la riflessione di Maurizio Pessato di Swg sondaggi sembra descrivere chiaramente la situazione riguardo all'enorme successo grillino al sud. Pessato sostiene che il meridione abbia scelto il Movimento 5 stelle nella speranza di reclamare al governo la mancata attenzione ed intervento, cose mai ottenute dalle forze tradizionali.

Per il Cise, i voti dati ai due partiti cresciuti progressivamente in un modo definito "anomalo", verso le statistiche e verso la storia, riflettono due problemi di fondo: uno economico, uno culturale. Analisi che viene integrata con la constatazione che al Sud i 5 stelle hanno preso molti voti nelle aree con un alto livello di disoccupazione, mentre al Nord il consenso è arrivato da quelle aree dove è cresciuto il tasso di stranieri.