Davanti ad ogni minima difficoltà il presidente del Messina torna a bomba con il medesimo ritornello ormai trito e ritrito della minaccia di dimissioni.
Il fatto
Questa volta il pretesto viene dall’incertezza manifestata da Giacomo Modica in merito al prolungamento del suo rapporto di lavoro con il sodalizio peloritano. Al centro della questione, il fatto che il presidente del club abbia contratto una sorta di allergia nei confronti dei direttori sportivi. Praticamente, così come accadde con Ferrigno, Sciotto vuol dare il benservito anche a Francesco Lamazza che non lo avrebbe convinto nel modo di condurre la campagna acquisti e cessioni di gennaio.
Come è ben noto, fra il diesse ed il tecnico esiste un rapporto di amicizia ma, quel che più conta, una comprovata identità di vedute e quindi un affiatamento professionale invidiabile.
Eclatante
Ma, a prescindere da ogni considerazione di merito sulla vicenda, non ci pare di aver mai sentito in quarant’anni di carriera di un presidente che minaccia di mollare tutto perché un allenatore non rinnova il contratto. È di questi giorni la vicenda Napoli-Sarri. Il presidente De Laurentis, preso atto dell’indecisione di colui che è considerato tra i migliori allenatori europei, ha tagliato la testa al toro affidando la guida tecnica a Carlo Ancelotti. Paradossale quanto accade in casa A.C.R.. Ancora una volta si parlerà della bizzarria del padre padrone del Messina e, dovesse realmente decidere di dimettersi, compirebbe un gesto veramente eclatante.
I tifosi
In mezzo a queste situazioni, i tifosi sono costretti ad abbozzare. Sul web, sui social network, è già tutto un pullulare di commenti critici nei confronti di chi non sa far altro che paventare la volontà di abbandonare tutto. Sciotto dice di aver accontentato Modica in ogni cosa nella proposta di accordo formulata, ma se così fosse perché persistono ancora delle perplessità nel tecnico di Mazara?
Ma, ammesso e non concesso, che Modica avesse deciso di andare altrove, dove sta il problema?
L’organigramma
Il problema è che non si vede nemmeno l’ombra di quell’organigramma societario necessario ad un club importante come l’A.C.R. Messina. Sciotto è il classico uomo solo al comando, cosa che nel mondo del calcio non può assolutamente funzionare checché ne pensi lui.
Continua a professarsi esperto, ma non sa andare al di là della solita rituale minaccia di abbandono. Francamente, piuttosto che rivivere una stagione in cui si dovessero ripresentare tutti quei problemi che non fanno altro che minare il rendimento complessivo della squadra (campi di allenamento, docce non funzionanti, mancanza di energia elettrica, tubature rotte, piccoli ma fondamentali problemini individuali dei singoli calciatori, ecc.), tutti problemi risolti a fatica per la mancanza delle figure professionali atte ad evitare simili situazioni, forse sarebbe davvero meglio per tutti che Pietro Sciotto getti la spugna e faccia un passo indietro definitivo. Sarebbe meglio soprattutto per lui che finirebbe di sperperare denaro inutilmente perché, continuando a seguire testardamente le sue più che obsolete convinzioni, non riuscirebbe ad ottenere alcun risultato.