Dopo 78 giorni dalle elezioni politiche del 4/03/2018, il M5S e Lega hanno proposto al Presidente della Repubblica, di comune accordo, il nominativo del Giurista Prof. Giuseppe Conte, alla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. L'incarico è subordinato alla decisione del Capo dello Stato, che renderà pubblica la designazione, in caso di approvazione. Dovrebbe così nascere il nuovo Governo. Non si tratta di un'alleanza tra i citati partiti, ma di un accordo politico, su punti concordati tra i due. Il confronto si è svolto in modo democratico, e il risultato è stato tradotto in un documento (contratto), sottoscritto dalle parti, in cui sono state puntualizzate le cose da fare.
Ricordiamo che le due forze stesse, su alcuni argomenti, hanno una visione diversa, e per questo motivo hanno dovuto lavorare seriamente, per scrivere una sintesi congruente.
Programma
Il futuro Governo ha un suo programma concordato, da realizzare secondo le priorità prescelte dalle parti. Il punto iniziale e centrale dello stesso dovrebbe essere 'il lavoro', come punto di riferimento. Particolare rispetto merita l'impegno profuso dai predecessori, che si sono adoperati, anche se in modo diverso. Quindi ' Pacta sunt servanda' e gli impegni chiari assunti vanno rispettati. Il popolo segnali i suoi disagi, allo scopo di collaborare con l'azione di Governo, segnalando le difficoltà più sentite dal popolo.
Crisi politica
Questo inizio di legislatura, tra l'altro, coincide, purtroppo, con una crisi politica generalizzata. I risultati delle ultime elezioni politiche hanno fotografato un quadro della situazione, in modo preciso. I vecchi partiti hanno subito forti cali di voti, perché non riescono a leggere le richieste del popolo.
I centristi sono sempre meno nelle aggregazione di Centrodestra e del Centrosinistra. La destra avanza a livello europeo, mentre la sinistra è alla ricerca di nuove identità. Se poi ci riferiamo al PD italiano, dopo l'ultima batosta elettorale, ancora non ha cercato di capire le motivazioni per cui il suo popolo continua ad allontanarsi.
La recente opportunità per il PD, di dialogare col M5S, è stata rifiutata da Renzi, il quale si è opposto ad ogni trattativa con Luigi Di Maio: ora è a un bivio e dovrà decidere dove andare.
Ne programma, versione finale, del nuovo Governo, manca volutamente il capitolo 'Sud o Mezzogiorno' perché è nella convinzione dei nuovi politici, che tutte le misure previste verranno prese per tutti, con la finalità di uno sviluppo omogeneo per tutto il Paese.