Per vincere una partita sono necessari un buon allenatore, tecnica e tattica, senso di gruppo, collaborazione, altruismo ma soprattutto crederci fino all’ultimo, non dare mai nulla per scontato e metterci tanto cuore. Al termine di una stagione calcistica appena conclusa, riavvolgiamo il nastro e riviviamo insieme le sfide più emozionanti, quelle vinte, per l’appunto, con il cuore.

Inter-Milan 3-2

Il derby, si sa, è sempre una partita a sé, diversa delle altre, ma questo in particolare è stato in grado di regalare ai tifosi più emozioni del solito. L’Inter domina da subito i match e va in vantaggio al 28’ con Icardi che riceve un assist perfetto da Candreva.

Il primo tempo si chiude con l’Inter meritatamente in vantaggio e un Milan che fa fatica a rendersi pericoloso. Nel secondo tempo la situazione si ribalta. Non si sa cosa abbia detto il mister ai suoi nello spogliatoio, ma ora il Milan ci crede e spinge in avanti trovando il goal del pareggio con un tiro dalla distanza di Suso, al 56’.

Dopo appena 6 minuti, però, Icardi con una sforbiciata segna il goal che riporta l’Inter in vantaggio. All’81’ Bonaventura tenta una conclusione che Handanovic non riesce a trattenere in maniera perfetta e manda in rete il pallone del 2-2. All’Inter questo risultato non serve in chiave classifica, deve vincere per andare a -2 dal Napoli. I nerazzurri continuano a spingere e, quando ormai il risultato sembrava deciso, al 90’ Rodriguez atterra D’Ambrosio in area di rigore e l’arbitro assegna il penalty trasformato poi da Mauro Icardi.

Tripletta per lui, l’unico in un derby dopo Diego Milito nel 2012, e tre punti importantissimi per la squadra di Spalletti.

Benevento-Milan 2-2

Il Benevento è salito quest’anno dalla Serie B e non ha ancora collezionato nessuna vittoria e nessun pareggio. Zero dunque i punti in classifica per la squadra campana che, in questo freddo pomeriggio di dicembre, ospiterà il Milan.

L’arbitro fischia l’inizio del match che vede subito un agguerrito Benevento alla ricerca del suo primo punto in campionato. Entrambe le squadre costruiscono ma non riescono ad concretizzare. La partita si sblocca al 38’ con un tuffo di testa di Bonaventura che chiude il primo tempo con il Milan in vantaggio.

Nel secondo tempo però è impressionante la ripresa del Benevento che, dopo soli 5 minuti, segna con Puscas il goal del pareggio.

I tifosi campani non fanno in tempo a festeggiare che, dopo altri 7 minuti, Kalinic su assist di Bonaventura riporta i rossoneri di Gattuso in vantaggio. Il Benevento non molla, ci crede davvero e al 95’ viene assegnata una punizione in suo favore, nonché ultima azione della partita. Sale in attacco anche il portiere, la punizione viene battuta e proprio Brignoli si tuffa a occhi chiusi e di testa mette dentro il pallone del 2-2. I tifosi di entrambe le squadre sono increduli, il Vigorito esplode e il Benevento porta a casa il suo primo punto.

Napoli-Chievo 2-1

È un caldo pomeriggio al San Paolo e, come sempre, per il Napoli l’unico risultato consentito è la vittoria per mantenere viva la speranza e la corsa scudetto.

Il match, però, non si svolge come da aspettative. Una partita noiosa dove il Napoli non riesce a portarsi in avanti e a superare la solida compattezza difensiva del Chievo. I primi 45 minuti terminano 0-0, senza nessuna azione particolare da ricordare. Nel secondo tempo il Napoli proprio sembra non riuscire a sbloccare il risultato e, al 4’, non riesce nemmeno ad approfittare del rigore battuto da Mertens che viene respinto da Sorrentino.

Il Napoli crolla al 73’ quando, colpevole un grave errore difensivo, Stepinski segna il goal che porta in vantaggio gli ospiti di casa. I partenopei non hanno però intenzione di lasciare così lo scudetto alla Juventus e lottano con tutte le loro forze. Sforzi ripagati al’89’ quando, con un colpo di testa di Milik, il Napoli si porta sull’1-1.

Alla squadra di Sarri serve però assolutamente la vittoria e allora al 93’, quando le speranze dei tifosi si stavano ormai spegnendo, Diawara tenta il tutto per tutto con uno spettacolare destro a giro che finisce direttamente in porta. Il Napoli vince e porta a casa tre punti più che importanti.

Juventus-Napoli 0-1

Altro big match della massima competizione calcistica italiana, che vede le due squadre a 4 punti di distanza con la Juventus prima classificata e il Napoli secondo. Una partita che dimostra da subito l’alto livello delle due squadre. Entrambe cercano di costruire ma il primo tempo finisce con zero tiri nello specchio della porta sia da una parte che dall’altra.

Neanche nel secondo tempo il risultato si sblocca, nonostante i cambi di moduli e di giocatori fatti dagli allenatori nella speranza di dare più vivacità e pericolosità al proprio gioco.

Al 90’, però, quando ormai il pareggio sembrava scritto Callejon batte un calcio d’angolo, Koulibaly stacca di testa e mette a segno il goal che regala la vittoria ai partenopei e, a quattro giornate dalla fine, riapre il campionato portando gli azzurri a -1 dai bianconeri.

Inter-Juventus 2-3

Un altro derby, un’altra partita che racchiude pezzi di storia ed è fra le più sentite dai tifosi delle due compagini. Una partita che quest’anno valeva molto anche in chiave classifica. Per La Juventus la possibilità di allungare la distanze dal Napoli secondo in classifica, per l’Inter quella di avvicinarsi alla Champions. Partita da subito tesa e nervosa, con la Juventus che passa in vantaggio al 13’ con Douglas Costa.

Polemiche da parte dei nerazzurri per un presunto tocco di Matuidi e quindi rete irregolare, ma l’arbitro riguarda l’azione al VAR e convalida il goal. Al 17’ la partita si fa ancora più nervosa a causa di un brutto intervento di Vecino su Mandzukic inizialmente punito con il giallo.

Orsato, dopo le animate polemiche dei bianconeri, revisiona il fallo al VAR e cambia la sua decisione. Rosso diretto per Vecino ed Inter che rimane in 10. Nel secondo tempo la Juventus segna subito il goal del 2-0 con Matuidi, ma il giocatore si trova in posizione irregolare quindi rete giustamente annullata. Dopo 2 minuti una punizione di Cancelo mette in moto Icardi che, di testa, non si lascia sfuggire l’occasione e segna il goal del pareggio.

Al 63’, dopo appena 10 minuti, arriva anche il 2-1 con una deviazione di Barzagli su tiro di Perisic e Buffon che non riesce ad impedire l’autogol. I nerazzurri difendono il risultato ma all’87’, Cuadrado infrange i sogni nerazzurri con un tiro deviato da Skriniar che va direttamente in porta. La Juventus ci crede, vuole i tre punti e, solo un minuto dopo, su calcio di punizione di Dybala, Higuahin segna di testa il goal che fa impazzire i tifosi di entrambe le compagini e regala ai bianconeri la vittoria.

Lazio-Inter 2-3

Ultima di campionato, vittoria valevole per il quarto posto in classifica e l’ingresso in Champions League e dopo anni uno Stadio Olimpico completamente pieno. La tensione e alle stelle, alla Lazio basta un pareggio, all’Inter serve la vittoria.

Calcio d’inizio, si percepisce da subito la grande tensione, ma la partita si sblocca quasi subito. Dopo 9 minuti, infatti, una sfortunata deviazione di Perisic su tiro di Marusic porta in vantaggio i biancocelesti. L’Inter deve assolutamente vincere, ed ecco che dopo pochi minuti arriva il pareggio di D’Ambrosio. A 5 minuti dalla fine del primo tempo, in contropiede, Felipe Anderson salta abilmente Miranda e Skriniar e mette a segno il goal che riporta in vantaggio i padroni di casa.

Nel secondo tempo la Lazio continua a controllare la partita per la prima frazione, mentre verso la fine l’Inter trova il coraggio che gli serve e comincia a spingere diventando più offensiva, anche grazie ai cambi di Spalletti.

Al 78’ De Vrij atterra Icardi in area, Rocchi assegna il rigore trasformato poi dall’argentino e Inter che pareggia. Ora tutti ci credono di più, dalla panchina, ai tifosi ai giocatori stessi. Dopo 3 minuti, all’81’, su azione partita da calcio d’angolo, Vecino di testa segna il goal del 3-2. Dopo 9 minuti infiniti e un lungo recupero, la partita si conclude fra le lacrime amare dei laziali e quelle gioiose degli interisti che, dopo 7 anni, ritrovano la Champions.

Roma-Barcellona 3-0

Discorso a parte merita la partita della Roma contro il Barcellona. Dopo il sofferto e amaro 4-1 dell'andata, con due autogol da parte della squadra romana, Di Francesco ha preparato alla perfezione la gara di ritorno.

La Roma parte con uno schema ultra offensivo, per la prima volta con una difesa a 3. Roma che si porta subito in vantaggio dopo 5 minuti con un goal di Dzeko, nonché prima conclusione in porta della partita. Il primo tempo si chiude con il Barcellona sotto di un goal e, nella ripresa, la situazione si fa ancora più ostica per la squadra spagnola.

Piqué atterra Dzeko in area, rigore per la Roma trasformato da De Rossi che dunque si fa perdonare per l'autogol dell'andata. De Rossi non è però l'unico a doversi far perdonare. Infatti anche Manolas all'andata aveva segnato una rete nella porta sbagliata. Dunque, all'82', Manolas di testa mette in rete il pallone del 3-0 che fa letteralmente esplodere un Olimpico in delirio. Triplice fischio finale, la Roma ha compiuto un'impresa storica rimontando un risultato difficilissimo, eliminando il Barcellona e passando in semifinale di Champions League.