Dopo 60 giorni dal voto politico del 4/03/2018, tra un incontro e l'altro, i partiti sono al punto di partenza. Per motivi diversi, ciascuno ha le sue ragioni. Il dialogo avviato, tanto necessario per comprendere ciascuno i motivi dell'altro, non ha prodotto alcun risultato: poca chiarezza. Di Maio, Salvini e Martina, al centro, ma la legge elettorale 'Rosatellum' ha fatto tutto da sola. Siamo giunti così all'ora della verità. Diciamo subito che, per gli interessi della comunità, è necessario fare una nuova legge elettorale, con la quale i cittadini possono scegliere il partito e il candidato: proporzionale con preferenza unica.

Chi ha più voti, riceve l'incarico di formare il Governo e, si allea, sui programmi, con chi può garantire la maggioranza. Senza trucchi e furbizie, e nell'interesse della comunità.

Cambiano valori e regole

Tutti si lamentano dello scollamento tra società e politica, e questo fenomeno è destinato ad aumentare, come reazione alla situazione attuale. Si tratta di un accorato grido contro il pensiero che ha cambiato le regole di convivenza, e i valori della politica, specialmente nella sinistra italiana. Da pensiero dialogante, e sempre attento alle persone umili, secondo la tradizione, a struttura rigida, i cui componenti si classificano tra i fedeli al capo, e 'gufi' se esprimono un pensiero contrario a quello ufficiale.

Nuovo modo di pensare, lontano dal mondo di una volta, che si riconosceva nella tradizione del socialismo e del cattolicesimo democratico.

Mutamenti nella società

Con riferimento al disagio, che si avverte palesemente, si sente nell'aria che qualcosa sta cambiando nella politica. Anche se solo in parte, si comincia a parlare di temi e di necessità per le classi sociali meno abbienti.

Sta scomparendo 'il politichese' e si notano i primi progressi. Il fermento che da poco è nato, si sta affermando, e comincia a far presa nella società.

Anche le novità in discussione nel PD, prendono spunto dal fermento citato. Si sono affrontati infatti, in assemblea, ieri 3 maggio, Renzi con la sua area, e tutto il resto del partito.

Dall'apparizione dell'ex premier alla trasmissione di Fabio Fazio, in cui lo stesso anticipava il risultato dell'assemblea del 3 maggio, i toni del dialogo hanno assunto livelli mai visti. Tutto ciò dovrebbe comportare nuovi assetti interni al partito, a nostro avviso, spostando il focus 'sul concepire il centro sinistra del futuro'

Per concludere, stando alle agenzie di stampa sulla assemblea nazionale del PD, la maggioranza ha accordato a Maurizio Martina, segretario reggente, la fiducia piena fino alla assemblea nazionale del partito, a data da destinare, con la precisazione di chiusura netta a Governi con M5S e Centrodestra. Alla vigilia delle prossime consultazioni del 6/05/2018 del Presidente Sergio Mattarella, ripartiamo da zero.