Finita la campagna elettorale, bisogna fare i conti con la realtà. Il nuovo Governo è già al lavoro per impostare il programma economico, da trasmettere al Parlamento al prossimo settembre. L'azione da intraprendere sarà rispettosa dei criteri classici e dell'architettura economica europea: rispetto degli impegni per quanto riguarda i saldi di bilancio. La finalità sarà quella di promuovere maggiore sviluppo, con aumento dei posti di lavoro. Il nostro debito pubblico sarà l'argomento che condizionerà le nostre scelte. Anche se con una maggiore flessibilità europea, il nostro sforzo deve tendere all'aumento del Pil e dello sviluppo in generale.

In particolare, aumentare gli investimenti pubblici, ridurre la pressione fiscale, sostenere i redditi bassi, evitare aumenti Iva e Accise e particolare attenzione al deficit e debito pubblico.

Eliminare i paletti che ostacolano lo sviluppo

A nostro avviso, il primo punto da prendere in considerazione, tra i tanti citati dai partiti politici, è la riduzione della burocrazia. Ad oggi non abbiamo notato alcuna iniziativa in quel verso. E' comunque una delle riforme che costa meno, in alcuni casi a costo zero, ma che consente di snellire ed agevolare gli investimenti. Molti sono gli investitori che 'delocalizzano' le loro aziende, per non sottoporsi alle lungaggini della burocrazia stessa. Due altri punti principali del programma di Governo sono 'la flat tax' e il 'reddito di cittadinanza'.

Da una parte c'è la richiesta di riduzione delle tasse, per essere più competitivi sui mercati; dall'altra invece esiste l'esigenza di aiutare chi è senza lavoro, o in precarietà, preparandolo ad affrontare il domani, con una adeguata preparazione. Dette riforme, ciascuna a se stante, sono auspicabili, ma nell'insieme occorre renderle compatibili.

Il ministro dell'economia, prof. Giovanni Tria, saprà trovare la soluzione giusta.

Apprezzamenti per il discorso di Tria in Parlamento

Il prof. Pier Carlo Padoan ha dichiarato di riconoscersi parzialmente nel pensiero espresso dall'attuale ministro Tria, specialmente nella parte in cui si parla di 'quadro sostenibile della finanza pubblica'.

si tratta di un opinione molto importante, per la sua competenza specifica nel settore. Non sarà molto semplice, ma nella sostanza l'Italia è un paese che saprà trovare le energie per andare a vanti. La crescita del Pil è meno sostenuta delle previsioni e per questo merita attenzione. Il livello del deficit può essere rinegoziato solo in sintonia con l'Europa. Il Governo ha anche cominciato ad esaminare l'argomento relativo alle regole di pareggio degli enti locali, per poterne 'sbloccare gli avanzi ed assegnare un miliardo in due anni alle regioni'. Tutto questo potrebbe arrivare col 1° DL del Governo.