Ieri l'agenzia di rating Fitch ha confermato il rating BBB per i titoli di Stato italiani, ma con un outlook che da stabile è passato a negativo. Questo significa che i nostri bond sono ad un passo dal baratro della denominazione di "titolo spazzatura".

Il bollettino di Fitch

In buona sostanza l'agenzia americana, pur confermando il rating di per se poco lusinghiero, fornisce un quadro previsionale preoccupante sul futuro del nostro Paese a causa dell'incertezza Politica e della scarsa credibilità (a suo giudizio) che il nostro governo ha, al momento, presso gli investitori internazionali.

In particolare è valutata negativamente l'avversione più o meno dichiarata del governo gialloverde nei confronti dell'Euro e dell'Unione Europea, lo spread in salita e i timori sulla prossima manovra finanziaria che, in base alle dichiarazioni di esponenti di spicco del nostro governo, potrebbe andare a sfondare la quota limite del 3% nel rapporto deficit/pil.

Le tensioni crescenti tra Lega e 5 stelle

L'agenzia di rating pone poi la questione delle marcate differenze ideologiche tra gli alleati di governo, che secondo gli analisti porteranno nella coalizione tensioni crescenti, con un rischio di elezioni anticipate nel 2019. Secondo Fitch sarà difficile per entrambi i partiti evitare di scontentare le rispettive basi elettorali con i necessari compromessi per portare avanti il programma di governo, da qui la fine anticipata della legislatura.

I 5 stelle fanno spallucce

Ma come reagiscono gli esponenti del governo? Per capirlo abbiamo per esempio il tweet di Carla Ruocco che rilancia una sua dichiarazione ad Adnkronos, resa prima che venisse pubblicato il bolletino di Fitch, dove definisce i giudizi delle agenzie di rating capricci ai quali non si deve stare dietro.

La parlamentare, dopo aver ricordato gli errori di valutazione sui subprime americani prima della crisi del 2008, accusa le agenzie di essere irrazionali ed istintive nelle valutazioni che danno dell'Italia. Ella afferma poi che "siamo tornati in surplus commerciale" anche se invero l'Italia ha da sempre come paese esportatore un surplus commerciale e tra l'altro questo non ha nulla a che vedere con la solidità di un Paese da un punto di vista finanziario.

Perchè i rating delle agenzie sono importanti

A questo punto occorre capire perchè i giudizi delle agenzie di rating sono importanti e perchè è sbagliato ridurli a "capricci" irrazionali. Per farlo iniziamo con il dire che i sistemi bancari nazionali si finanziano prendendo a prestito denaro dalla Bce, questo per avere liquidità sufficiente per la normale attività di erogazione dei prestiti a famiglie ed imprese. La Bce fornisce la liquidità richiesta a condizioni che dipendono dal rating che quattro agenzie conferiscono agli Stati: sono S&P, Moody's, Fitch e Dbrs. Ebbene, una discesa del miglior rating tra quelli amessi al di sotto della tripla B fa scattare automaticamente due meccanismi di risposta: il primo della Bce che aumenta la richiesta di titoli di Stato a garanzia (i cosiddetti collaterali) della liquidità che le banche richiedono alla Bce, con un aggravio di costi per le stesse di almeno l'8% e di una riduzione di liquidità nel sistema bancario italiano difficile da valutare, ma certamente non di poco conto.

Il secondo riguarda i grandi investitori come i fondi d'investimento privati e i fondi pensione, che per statuto non possono detenere titoli spazzatura e sarebbero costretti a vendere i titoli di Stato italiani senza più poterli ricomprare.

Cosa questo comporterebbe è chiarissimo, una salita dello spread ben maggiore di quella che precedette la caduta dell'ultimo governo Berlusconi, l'impossibilità di rifinanziare il debito pubblico se non a costi altissimi ed insostenibili nel medio periodo e una nuova stretta del credito alle imprese e alle famiglie che nel tra il 2008 e il 2013 strozzò l'economia italiana.