Ogni giorno le fake news sono all'ordine del giorno: personaggi dello spettacolo e della Politica sono le vittime preferite, il facile bersaglio di una piaga, quella delle bufale, che sta diventando virale e sta inquinando la democrazia.
Nelle ultime settimane non sembrano diminuire: dalla vittima sacrificale di turno, Laura Boldrini, bersaglio preferito, ad altri leader politici che le considerano responsabili di disfatte elettorali. Le bufale sono una vera arma che rischia di degenerare in pura propaganda anti personam e costringe le vittime a necessarie quanto non sempre efficaci contromisure.
In una democrazia funzionante notizie finte non sarebbero tollerate: quante volte dovremmo leggere ancora di fatti ed eventi mai esistiti ma finiti nel magico mondo del web e usati per screditare persone e orientare le opinioni.
A dire il vero la bufala non è certo un'invenzione: non è certo negli ultimi anni che nasce ed entra nel nostro vocabolario corrente. Ma sicuramente la grande diffusione dei social network, il radicale cambiamento nei mezzi di comunicazione, la velocità sempre maggiore consente un approccio diverso tra i lettori e la notizia.
Informarsi e informare
Molte persone oggi hanno smesso di leggere un giornale o un quotidiano: basta la home di Facebook, basta seguire le persone che ci interessano e di cui condividiamo le idee, basta vedere un post sulla pagina di un amico, o vedere la chat di Whatsapp e trovare la foto di un politico o di un attore con un testo a caratteri cubitali che insiste su un ipotetico fatto da lui commesso.
Perché una volta "immessa" nel grande universo social, una volta che viene pubblicata, anche se smentita alle persone non importa più di tanto: si cerca di correre ai ripari, ma ormai il danno sembra essere stato già fatto.
A volte ci pensano gli amici a mandarci una notizia, a volte la vediamo per caso accendendo la tv, magari senza troppo tempo per pensare, oppure siamo troppo indaffarati per ascoltare.
Siamo veramente informati? Non avendo tempo per informarci correttamente, come si dice in questi casi, bisogna fidarsi, ma senza strumenti che ci aiutino a distinguere il vero dal falso molte persone sono potenziali vittime di disinformazione. Forse la domanda più corretta sarebbe: vogliamo essere informati?
Si ha come l'impressione che le persone amino leggere quello che vogliono leggere: basta seguire gli influencer e i loro opinion leader, condividere, insultarsi, pretendere di avere la ragione.
Purtroppo la politica e i personaggi pubblici hanno saputo utilizzare (se non creare) nel peggiore dei modi questi contenuti, cercando di scatenare il proprio pubblico contro qualcuno, o per portare avanti una battaglia e una campagna elettorale, sputando veleno sugli avversari.
Distinguere il vero dal falso
Le stesse smentite vengono derise e non ritenute attendibili: non si riesce più a distinguerle dal falso. Possiamo parlare di una situazione di emergenza visto che stanno sostituendo la realtà e ci stanno proiettando in un mondo che è sempre più fantasioso e ci porta sempre più allo scontro.
Quando leggiamo una notizia crediamo subito a quello che leggiamo? Cerchiamo di capire se è fattibile o passiamo direttamente al lato emozionale?
Quanto riescono le bufale a farci arrabbiare e a controllare i nostri sentimenti?
Sicuramente non tutti reagiscono d'istinto, e non è facile misurare le reazioni medie delle persone alla vista di post e contenuti falsi e irrealistici: quel che è certo è che l'assenza di consapevolezza, sia per quanto riguarda la persona coinvolta sia per quanto riguarda il fatto in sé, ci porta a credere veramente a tutto.
Siamo intrappolati in un vortice di notizie: bombardati da titoli ingannevoli, molti di noi non sanno più a chi credere, ma prima ancora, crediamo alla prima cosa che ci capita sotto al naso. Chi è più veloce ci conquista.
La democrazia è in pericolo
In un periodo in cui le notizie arrivano a ritmi velocissimi, saper controllare un social network significa saper orientare in modo scorretto l'informazione, saperla indirizzare e saperla contenere entro certi canali.
Per questo motivo le campagne elettorali sono sempre spesso sotto i riflettori dagli osservatori internazionali.
Secondo la studiosa Ziga Turk, docente presso l’Università di Lubiana le bufale o fake news sono “tutte le forme di informazioni false, inaccurate e fuorvianti che vengono create e promosse con lo scopo di fare profitti o causare intenzionalmente un danno pubblico”.
Le bufale creano disordine sociale e soprattutto un sentimento continuo di insofferenza: sono danni consapevoli fatti alla comunità e sconfiggono la nostra memoria storica.
Serve una ferma volontà da parte delle istituzioni: combatterle non serve, se non si sensibilizza in modo adeguato sui danni che queste possono comportare al paese.
Alcuni esperti dicono che possono essere combattute con un algoritmo: in questa guerra, che rievoca Matrix, bisogna saper intervenire al più presto.
Il danno è enorme: le fake news, se non arginate, distruggeranno il futuro e ci faranno arretrare, di secoli.