Uscito il 14 settembre, Shadow of the Tomb Raider è il nuovo capitolo della famosa saga, prodotto da Square Enix e creato da Eidos-Montréal, disponibile sulle console next gen oltre che su Pc. In questo terzo capitolo che chiude la trilogia iniziata tanti anni fa sulle vecchie console Ps3 e X360 e poi riproposto nelle versioni remarestered, Lara dovrà sopravvivere in mezzo alla giungla, esplorare tombe e affrontare delle grandi minaccie catastrofiche. Nel tentativo di scongiurare l'apocalisse Maya, incontrerà il suo destino, diventando così la Tomb Raider archeologa alla ricerca di tesori antichi che tutti noi conosciamo.

Shadow of the Tomb Raider rappresenta qualcosa di speciale per i fan della serie, per i giocatori esperti ma anche per chi lo prova per la prima volta e non hai mai giocato ai capitoli precedenti della famosa archeologa in stile Indiana Jones.

Lara Croft non invecchia mai

Nel lontano '96 quello che aveva fin da subito colpito nel primo Tomb Raider fu il potersi muovere liberamente in ambienti enormi, da esplorare accuratamente, pieni di misteri e che richiedevano ingegno per capirne le meccaniche a volte eccessivamente calcolate. In quest'ultimo capitolo lo spirito è rimasto bene o male quello. Peccato che alcune cose non siano obbligatorie, come alcune tombe ad esempio, ma per il resto l'avventura appassiona e prosegue molto bene, arrivando alla grande fino all'epilogo; carino l'intermezzo giocabile in cui potremo usare la Croft in età da bambina per farla ritornare nella sua villa, location dove dovremo risolvere anche qui dei piccoli enigmi.

Shadow of the Tomb Raider è stato concepito davvero bene. Lara è molto credibile, sia come animazioni che come espressioni, e nel gioco luci, colori, strutture, natura, capelli, occhi, acqua, è tutto realizzato in maniera davvero impeccabile, specie se visto in 4k su Ps4 Pro; come giocabilità magari non eccellerà sul lato della difficoltà degli enigmi, ma ci sarà da guardarsi comunque sempre bene attorno.Tutto è molto simile ad Uncharted ma il gioco, come nei due precedenti capitoli si difende bene ed è tra i migliori capitoli usciti fino ad ora, diverso dal solito titolo di avventura di Natan Drake che nel capitolo L'eredità perduta aveva come protagoniste delle donne molto simili appunto alla nostra beniamina, ma che non è riuscito a scalfire il podio come gioco con migliore protagonista femminile.