L'America ha trovato il suo salvatore? In questi giorni sono usciti importanti dati che adesso andremo ad analizzare assieme.
America First
Pare esserci riuscito il Presidente statunitense Donald Trump, sempre bersaglio di accuse, polemiche, e battibecchi figli del suo prospero profilo twitter. Era dal 1969 che il tasso di disoccupazione non raggiungeva livelli così bassi, registrando una performance eccezionale nel mondo del lavoro.
3,7% il livello dei non occupati, con il mese di settembre appena chiuso che registra 134mila impiegati in più nei settori non agricoli.
Trasporti e ospedalieri rispettivamente vedono incrementi di 24mila e 12mila addetti, con il terziario che ha potenziato di ben 54mila unità le sue fila.
Cresce la paga oraria
Notizie positive anche per i salari, che crescono di 8 centesimi all’ora, con una media di 27,24 dollari, ed un aumento nell’anno di 73 centesimi di dollaro. E mentre l’amministrazione di Washington combatte la falsificazione dei codici doganali da parte del commercio cinese, accusato di eludere le tariffe su acciaio ed alluminio stabilite per proteggere il mercato interno, i repubblicani possono sorridere.
Nazionalismo vs Globalismo
Il dumping salariale e commerciale, le delocalizzazioni selvagge ed i vantaggi fiscali delle precedenti esperienze di Governo avevano fomentato la rabbia e la frustrazione del ceto medio americano, che poi nel 2016 come sappiamo ha portato al rovesciamento totale delle élite e di tutti coloro che rappresentavano quel mondo.
Più gli attori, musicisti, artisti e rappresentanti Istituzionali inveivano contro il grezzo, biondo rossicio tycoon, più questo rafforzava la sua leadership nelle viscere profonde dei Paesi federati, che aspiravano a portare a casa un reddito stabile e dignitoso.
Per decenni avevano loro raccontato che con la globalizzazione il mondo Occidentale avrebbe esportato in giro per il Mondo i diritti sociali, invece è successo l’esatto contrario, è il Resto del Mondo che ha iniettato il virus della deregolamentazione selvaggia nelle culture più sviluppate, diffondendo la patologia della precarietà e del predominio finanziario.
La questione ambientale
La migliore carta con cui Trump potrà presentarsi nel 2020 per la riconferma a Presidente Usa è rappresentata dai tangibili risultati in economia. Il presidente statunitense però sta attualmente ricevendo numerose critiche dal mondo ambientalista, indispettito dalla marcia indietro rispetto agli impegni presi dal suo predecessore Obama sulle questioni che riguardano amianto, pesticidi e riscaldamento globale.