Se le elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria dovevano essere un referendum su Matteo Salvini, il risultato pare essere chiaro: il leader della Lega ha subito il primo, brusco stop da quando è a capo del partito. Al contrario può sorridere il Pd, che è primo partito in Emilia-Romagna e in Calabria. Piange il Movimento 5 Stelle, letteralmente spazzato via dal voto alle urne, tanto che c'è chi ipotizza che si stia andando verso un ritorno del bipolarismo 'destra contro sinistra' (interrotto proprio dal Movimento nel 2013). Tuttavia tutti sono concentrati sulla figura di Salvini, che alla vigilia si era detto convinto di portare a casa una vittoria che poteva cambiare la storia e che invece ora si ritrova a giustificare una sconfitta che effettivamente può cambiare lo scenario politico, ma in negativo per lui.

Elezioni Regionali, la Lega è il secondo partito in Emilia

Chi si aspettava di più dal voto è sicuramente Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, fino allo scorso venerdì si era detto sicuro di "stra-vincere" in Emilia-Romagna con la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni. Le urne, però, hanno detto il contrario: il nuovo Presidente sarà infatti Stefano Bonaccini, ovvero colui che ha governato la Regione negli ultimi 5 anni. E se è vero che Bonaccini non ha voluto, durante la campagna elettorale, l'appoggio del governo nazionale (tanto che il M5S si è candidato da solo, mentre nei suoi volantini il nuovo Presidente non ha voluto lo stemma del PD) è anche vero che lo scrutinio dei voti per le liste è chiaro: il primo partito in Emilia è il PD con il 34%.

Dietro la Lega, ferma al 31%. Un risultato comunque storico per il partito di Salvini, ma al di sotto delle aspettative che lo stesso partito si era prefissato. Specialmente da alcune circoscrizioni, comunque, arrivano dati positivi per la Lega: a Ferrara, ad esempio, il partito di Salvini è addirittura al 41% mentre in quella di Piacenza il Carroccio è al 44%.

Diversa la situazione nella circoscrizione di Bologna, dove invece la Lega è ferma al 24%. Sotto al 30% anche a Reggio Emilia.

Regionali, in Calabria la Lega è dietro anche a Forza Italia

Anche in Calabria Salvini ha poco da festeggiare; la candidata che appoggiava, Jole Santelli, ha vinto con il 55% ma la Lega è risultato il terzo partito della regione.

Il primo partito è, anche qui, il Partito Democratico (al 15%), mentre in seconda posizione vi è Forza Italia di Silvio Berlusconi (al 12,5%). La Lega è invece ferma al 12,2%. Ma la grande sconfitta, in questa regione, è la Politica stessa: l'affluenza si è fermata al 44,3%, il che significa che meno della maggioranza degli elettori si è presentato alle urne. Chi invece si trova a giustificare un disastro, in tutte e due le regioni, è il Movimento 5 Stelle: in Emilia-Romagna il movimento ha preso il 4,7%, mentre in Calabria il partito ha preso il 6%. Risultati che non si possono fraintendere e che dicono di un movimento in uno stato agonizzante.

Elezioni Regionali, le ripercussioni sulla politica nazionale

Negli scorsi mesi tutti i leader del centrodestra (Meloni, Berlusconi e soprattutto Salvini) hanno più volte ripetuto che le elezioni regionali sarebbero state una sorta di referendum sul governo. Ma se ciò è vero, ci sono alcune considerazioni da fare: la prima è che il centrodestra, perdendo in Emilia-Romagna, ha perso la sua arma migliore per chiedere al governo giallorosso di dimettersi e di andare ad elezioni. La seconda considerazione da fare è poi tutta interna alla coalizione di destra: in Calabria a trainare la coalizione è Forza Italia, mentre in Emilia è stato proprio Salvini colui che si è speso di più ed è di conseguenza lui a doversi prendere la responsabilità maggiore della non vittoria.

Per la Borgonzoni, infine, è la seconda sconfitta elettorale pesante: già alle comunali del 2016 era candidata per il centrodestra a sindaco di Bologna, ma anche all'epoca risultò sconfitta alle urne. Dato che, forse, fa capire che la candidata scelta per guidare la coalizione del centrodestra non sia stata la migliore possibile.