Quella che il 3 marzo è scesa dalla scalinata dell’Ariston è una Laura Pausini che di strada ne ha fatta tanta da quel lontano 1993 e che nonostante un Grammy Award (2006), quattro Latin Grammy Awards (2005, 2007, 2009, 2018) e un Golden Globe, è rimasta la ragazza umile e sensibile di 28 anni fa.
Laura Pausini 28 anni dopo il suo successo a Sanremo
Era il 1993, quando una giovane Laura Pausini vinceva il Festival di Sanremo nelle sezioni delle nuove proposte con il brano La solitudine, da lì in poi il suo successo è stata una continua ascesa; l'anno seguente infatti si classificava al terzo posto con il brano Strani amori e ieri come oggi ogni sua nuova uscita discografica è un boom di ascolti, vendite e download.
Da La solitudine a Io Si, la giovane cantante di Faenza di strada ne ha fatta tanta, arricchendo la sua musica sempre di nuove nuance e influenze che l’hanno resa amata da tutto il pubblico musicale di tutto il mondo.
Il suo stile musicale nato sulle note della melodia italiana, si è evoluto poi nel corso della carriera con influenze di musica latina, pop rock e dance pop conquistando il mercato discografico internazionale oltre che aver collaborato con celebri personaggi del mondo della musica tra cui Madonna, Phil Collins, Charles Aznavour, Michael Jackson, Julio Iglesias, Ivete Sangalo, Gloria Estefan, Luis Fonsi, Michael Bublé, Josh Groban, James Blunt, Ennio Morricone, Ray Charles e Luciano Pavarotti.
Dal 1993 al 2021: un legame e un’emozione con l’Ariston a cui non ci si abitua mai
Era l’ospite più attesa della seconda serata dell’edizione Sanremo 2021, la popstar più internazionale che l’Italia abbia mai avuto e l’Italia l’ha voluta ringraziare con un picco delle curve degli ascolti che ha toccato quota 14,975 milioni di spettatori e il 55,55% di share al suo ingresso all’Ariston.
Laura Pausini, elegante nell’abbigliamento ma semplice nel suo rapportarsi con il pubblico si presenta così a Sanremo: completo nero con blazer lungo e glitterato, un sorriso sincero e due occhi che non hanno saputo nascondere l’emozione.
Con le lacrime trattenute a fatica e la “lingua a cammello” tipica di quando è Sanremo; Laura Pausini, vincitrice del Golden Globe, appare provata dall’emozione sopra il palco dell’Ariston e davanti ad una platea vuota, come una giovane cantante che è all’esordio della sua carriera.
Poi le luci calano e arriva il momento tanto atteso di ascoltare il brano vincitrice del Golden Globe, ‘Io sì’, che Pausini conclude con gli occhi lucidi, a dimostrazione che non ci si abitua mai al successo.
Eppure parliamo di Laura Pausini che con la canzone “Io Si” ha portato l’Italia nell’olimpio del panorama musicale mondiale, con un brano scritto e cantato interamente in italiano
Scritta con la pluripremiata compositrice statunitense Diane Warren e Niccolò Agliardi per il film "La vita davanti a sé" con Sofia Loren, del figlio Edoardo Ponti, “Io Si” è stata premiata come la migliore canzone originale, facendo di Laura Pausini la prima donna ad avere vinto con un brano tutto in italiano.
Laura Pausini canta e scherza, ringrazia l’Italia e saluta la sua Romagna
L’emozione visibile sul volto della cantante ritrova il sorriso grazie alle battute di un’esilarante Fiorello che ricordando i più di 50 premi vinti si propone di regalargli una mensola nuova o ancora che al pari del suo miliardo di streaming su Spotify lui un miliardo li ha, ma di fermenti lattici nello yogurt.
Il momento più entusiasmante della seconda serata di Sanremo finisce con un trio improvvisato: Fiorello l’uomo batteria, Laura, la vocalist di musica dance e Amadeus, il cubista.