Con una prestazione degna della qualità della rosa a disposizione, la Juventus, battendo 2-1 l'Atalanta, conquista la sua quattordicesima Coppa Italia. Al di là del trofeo vinto, i consensi si limitano a questa gara che di fatto non cancella tutte le difficoltà e la discontinuità palesate durante tutto l’arco del campionato.
I bianconeri hanno giocato un'ottima seconda frazione di gioco, soffrendo in maniera incredibile gli orobici nel primo tempo, dove con fortuna sono riusciti ad andare all’intervallo in parità.
Andrea Pirlo ha vinto due trofei nell’anno dell'esordio da allenatore
Il tecnico bianconero, Andrea Pirlo, ha esultato per il suo secondo trofeo nel primo anno da allenatore, ma alla fine dei giochi, pur con la gioia di aver portato a casa un titolo non sarà questa la gara che potrà cambiare il giudizio su tutta una stagione condotta con alterne fortune. E probabilmente non sarà decisiva l’ultima gara di campionato contro il Bologna, dove la Vecchia Signora dovrà vincere e poi sperare. Semmai questa vittoria ha dimostrato che sarebbe bastato poco per invertire la storia di tutta la stagione, ottenendo qualche vittoria in più con squadre alla portata.
Il mondo Juve è stato attraversato da mille difficoltà durante la stagione
Questa stagione ha evidenziato tante difficoltà sia interne alla squadra che contingenti. I problemi derivati dall’emergenza sanitaria, le difficoltà emerse fuori dal rettangolo di gioco (vedi caso Suarez e Superlega) l’organizzazione di una stagione anomala, senza preparazione e amichevoli e un allenatore esordiente hanno comunque inciso in maniera netta su tutto il mondo Juve.
Non sarà un punto in più o in meno a determinare i cambiamenti
Il concetto ribadito sempre dalla dirigenza bianconera è che una programmazione non può basarsi solo su un risultato, su due o tre partite o peggio ancora sul punto in più o in meno (che comunque sarà decisivo per le sorti della lotta Champions). Una società come la Juventus programma in anticipo e capisce, sempre in anticipo, quali siano le aree da correggere.
Resta la sensazione che in questa ottica occorre trovare un “colpevole” e probabilmente il tecnico bresciano è tra gli indiziati più seri anche per responsabilità non sue.
Certo è che se la Juventus vista ieri nel secondo tempo fosse quella reale e non quella altalenante, anche Pirlo potrebbe essere riconsiderato come allenatore del prossimo anno. In questi primi momenti dopo la vittoria prevale l'aspetto emozionale per la conquista dell’ennesimo trofeo (sono 19) di questa presidenza, ma bisogna fare un'analisi di tutto il percorso prima di prendere certe decisioni. Lo stesso allenatore, nel post partita, ha ammesso che: “Queste vittorie non possono cancellare alti e bassi della stagione”.
L’ultima partita di campionato e l’assemblea degli azionisti delineeranno il futuro tecnico e societario della Juve
Basta aspettare qualche giorno per capire come la Juventus deciderà di muoversi a tutti i livelli. Ci sarà un ribaltone a livello societario? Rimarranno al timone questi dirigenti? Da qui è necessario partire per capire anche a livello tecnico chi potrebbe essere il nuovo allenatore. Sembrerebbe che il destino di Pirlo sia comunque segnato. Voci di mercato indicano una rosa di possibili successori tra Max Allegri, colui che metterebbe tutti d’accordo Real permettendo, Zidane, Gattuso, Simone Inzaghi e persino Mihajlović. Domenica ci sarà il verdetto finale, quello del terreno di gioco. Il 27 maggio con l'assemblea degli azionisti di Exor verrà probabilmente delineato il futuro bianconero societario e tecnico.