È partito martedì 21 settembre su Rai2 il nuovo show dedicato alla magia Voglio essere un mago!. Con una sfida che dà al programma il fascino di un talent, 12 apprendisti maghi, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, si sono messi alla prova con diversi numeri di magia guidati da dei tutor d'eccezione (come Raul Cremona). Magia e tv poi, si sa, sono da sempre un connubio perfetto, infatti è sempre stata presente in moltissimi programmi.

Con una prima puntata confezionata in modo eccellente, ne dovrebbe venire fuori un grande successo. Eppure i piccoli maghi di Rai 2 non hanno convinto del tutto il pubblico e l'Auditel ha segnato per loro un 3,9% di share con 691.000 spettatori.

Un risultato forse ingiusto, ma bisogna entrare nel dettaglio.

Il prime time di Rai 2 non brilla più come un tempo

Il prime time di Rai 2 da anni fatica a spiccare il volo. Sono ormai passati i fasti de L'Isola dei Famosi targata Simona Ventura o delle prime edizioni di X Factor con "capitano" Francesco Facchinetti. Anche i format più affini a Voglio essere un mago! come La Caserma non hanno di certo meritato un posto nella top 10 dei programmi più seguiti. Ma forse gli spettatori sono un po' troppo concentrati sugli ascolti, sullo share e poco sul prodotto e sulla sua qualità.

Con Voglio essere un mago! è stato messo in onda il sogno di 12 ragazzi, un'aspirazione forse quanto mai anacronistica per il 2021, forse più analogica, da anni Ottanta e Novanta, ma rimane pur sempre un sogno.

Il tutto legato a quel fascino, a volte inspiegabile, della magia, che da anni è tra i protagonisti del piccolo schermo (basti pensare a grandi contenitori come Buona Domenica o il più attuale Tu si que vales) e che sempre sembra essere adatta alla tv, perché la televisione mostra soltanto quello che vuole. È impensabile pensare di avere una visione completa di uno studio televisivo da casa, dobbiamo accontentarci di quello che la telecamera cattura.

La genuinità di Voglio essere un mago

In un palinsesto formato da abbondanti dibattiti politici, pagine trash di personaggi che, a volte, non hanno granché da dire, questa nuova proposta di Rai 2 merita sicuramente che le sia riconosciuta la volontà di spostare l'attenzione e di puntare i riflettori su qualcosa di più "genuino" e sicuramente intrigante: il percorso, spesso sconosciuto, che un ragazzo deve compiere per riuscire a far sua l'arte della magia.

Poco importa quindi se lo share è 2, 6 o 22%, quello si vedrà poi alla fine: è bello però il segnale che Voglio essere un mago! manda di una tv in cerca innovazione. Nuove sfide, nuovi programmi su cui puntare, che siano scritti, montati e confezionati con qualità e che facciano sperare che la bella tv e il bel varietà non sia mai fuori moda.