La pizza napoletana è il piatto della tradizione povera campana più conosciuto al mondo, tanto da diventare col tempo lo stereotipo per eccellenza da associare alle origini partenopee e, oltre oceano, anche a quelle italiane.

Dal 5 febbraio 2010 la pizza napoletana è stata riconosciuta come Specialità tradizionale garantita (S.T.G), un marchio di origine introdotto dall'Unione europea volto a tutelare quel tipo di produzioni caratterizzate da composizioni o metodi tradizionali che fanno capo ad una precisa disciplina. Nel 2017 infine l’arte del pizzaiuolo napoletano, di cui la pizza è prodotto tangibile, è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.

Alla ricerca di 'Napoli in morso'

Negli ultimi anni è stato un crescendo. La pizza napoletana ha preso sempre più piede oltre i confini campani e le sue ricette imitative in giro per l’Italia e il mondo hanno fatto a gara ad aggiudicarsi il premio di “vera pizza napoletana”, spesso con scarsi risultati lusingandosi di essere, o meglio, di avvicinarsi al piatto tipico del capoluogo campano. Quindi, quando ci si trova lontano da Napoli può rivelarsi particolarmente utile scovare quei posti nei quali con un morso ci si possa sentire, attraverso le papille gustative, a Margellina o a Posillipo.

In occasione di un viaggio di piacere o di lavoro verso il nord della Puglia può accadere che Foggia si tramuti in meta transitoria e che ci si possa imbattere nella necessità o nel desiderio di mangiare una bella pizza napoletana.

In tal senso desta curiosità la pizzeria Makò, realtà conosciuta sul territorio che il proprietario Angelo Luprano, ex allievo di Enrico Porzio, definisce “il locale dove si può gustare la vera pizza napoletana a Foggia”.

La Passione di Makò per la Pizza Napoletana

L’orgoglio con il quale Angelo Luprano presenta la sua pizza è ammirevole come la passione che trasuda dai video.

La prenotazione risulta semplice da effettuare a parte qualche piccola modifica nei modi che potrebbe migliorare il giudizio generale e la customer satisaftion: basta contattare il numero whatsapp reperibile sul sito o al link in Bio su Instagram e prenotarsi per uno dei due turni serali, uno dalle 20:00 alle 21:30 e l’altro dalle 21:30 a chiusura.

L’ambiente, la pulizia e la cura dei dettagli rispecchiano le aspettative create dal sito e dai social. Il servizio veloce, il personale gentile e attento, nonostante la consueta confusione che si può generare con il locale pieno, creano un'atmosfera accogliente che mette a proprio agio il cliente.

Il tris di montanare, piccolo disco di pizza fritto e condito generalmente con sugo e parmigiano, nella versione special sorprende piacevolmente il commensale: condimenti particolari e soprattutto di ottima qualità. L'attenzione alla stagionalità dà un’impronta sostenibile al menù ma dovrebbe e potrebbe essere incrementata. Il locale infatti non si aggiudica l’impronta green completa a causa dei menù cartacei e plastificati che potrebbero, invece, essere sostituiti da quelli in versione digitale scannerizzando banalmente un QR code.

In abbinamento alle varie pizze birre artigianali, alcune non filtrate, scelta apprezzata che entra anch’essa nell’ottica della sostenibilità.

Insomma un bel biglietto da visita, ma la pizza la fa da padrone. Condita rigorosamente con prodotti campani, nelle varie versioni mantiene sempre l'equilibrio dei sapori nonostante le note forti degli ingredienti, come "Due Sicilie” e “Dedicata ad Andrea”, rispettivamente condite la prima con polpette e melanzane e ciuffi di ricotta e la seconda con blu di bufala, funghi porcini, salsiccia di maialino casertano e noci all’uscita. Il suo cavallo di battaglia, però, è la pizza Makò peculiare per il doppio cornicione ripieno, uno salsiccia e friarielli e l'altro porchetta patate al forno e provola di Agerola, al centro bocconcini di bufala D.O.P e grattugiata di parmigiano reggiano 24 mesi.

Una pizza sicuramente particolare perchè il condimento conferisce al disco di pasta una forma inusuale facendola sembrare quasi un quadro.

L’impasto risulta leggero, a lievitazione lunga, che di solito si aggira sulle 24 ore, ben idratato, sottile, cornicione non troppo alto ed alveolatura buona. Di solito quando ci si allontana dai confini campani si ha il rischio di trovare pizze dal diametro troppo piccolo e il cornicione troppo alto definito in “versione gourmet” che però è ben lontano dalla definizione di pizza napoletana. Fortunatamente in questo caso non è così. Una pizza buona, un ottimo rapporto qualità-prezzo, un livello medio-alto, sicuramente da provare.

Voto di veracità 7, mezza impronta green e 4 spicchi qualità su 5.

Dieci anni di attività in un 'atto d’amore'

Se ci si trova nelle vicinanze di Foggia e si ha voglia di assaggiare la vera pizza napoletana alla Makò il giorno giusto per fare una capatina alla pizzeria foggiana, sita in via Pasquale Manerba 4, è lunedì 16 ottobre, giorno in cui festeggia il suo decimo anno di attività.

Per l’occasione Ernico Porzio, noto pizzaiolo napoletano, torna nella città pugliese per prendere parte ai festeggiamenti. A partire dalle ore 19:00 di lunedì sarà possibile acquistare una pizza margherita e una bibita al costo simbolico di 5 euro. L’intero incasso sarà devoluto alla Fattoria Bio-didattica Emmaus che attraverso natura e agricoltura presta aiuto a ragazzi affetti da autismo. Un’iniziativa a scopo benefico che gli fa onore e a cui vale la pena partecipare.