E' una Palermo paralizzata quella che si è svegliata oggi nelle zone del centro cittadino. Da via Roma a via Libertà, un lungo corteo di studenti è sceso in piazza per protestare contro l'attuale Governo di Matteo Renzie contro le leggi della "Buona Scuola". Le manifestazioni in atto erano ben due: la prima organizzata dagli Studenti Medi, noto movimento palermitano, che è partita da piazza Verdi, di fronte il Teatro Massimo, per poi arrivare davanti la sede di Confindustria, al quale sono stati lanciati, successivamente, uova e vernice contro; mentre la seconda, intanto, partiva da piazza Castelnuovo in direzione della Presidenza della Regione, guidata dalla Rete degli studenti medi.
I punti nevralgici:Le zone nelle quali gli studenti sono arrivati per protestare erano, ovviamente, le più trafficate della città. Prima di arrivare nel luogo di ritrovo per iniziare il corteotutti insieme, i vari gruppi scolastici degli istituti superiori della città hanno paralizzato le auto che transitavano per via Roma, all'altezza del grande edificio delle Poste e divia Crispi. Si è richiesto così l'intervento della polizia e degli agenti della municipale, per potere gestire al meglio la situazione.
La protesta:Le voci erano tante ma il motivo per cui si è scesi in piazza era uno solo: la riforma della Buona scuola all'alternanza. Nello specifico, gli studenti gridavano il loro dissenso contro l'alternanza scuola lavoro, la figura del preside manager e i pochi spazi per decidere lasciati ai numerosi studenti.
Si aggiungono poi anche qualsiasi forma di sfruttamento, l'aziendalizzazione, la privatizzazione delle scuole e lo smantellamento di quest'ultime. A prendere la parola è stata, infine, una studentessa dell'Istituto Regina Margherita di Palermo: "L'ultimo attacco che abbiamo subito noi studenti e studentesse, è la riforma de La Buona Scuola.
Nella scuola/azienda del Presidente del Consiglio Renzi, si creano soggetti volutamente abituati alla precarietà, al disciplinamento e al lavoro gratuito. E' questo quello che fa l'alternanza scuola-lavoro, toglie spazio ad un vero apprendimento e vede gli studenti deliberatamente sfruttati senza retribuzione". Parole raccolte dal "Giornale di Sicilia".