A pochi giorni dall'ultima tragedia di Lampedusa, arriva una risposta concreta da parte del governo. Infatti ieri la commissione giustizia del Senato ha approvato, un emendamento proposto dal M5S mirato ad abrogare l'articolo 10 Bis della legge Bossi-Fini, ovvero il famoso reato di clandestinità.

L'emendamento è stato presentato dai senatori cinque stelle, Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi, i quali hanno affermato che: "Alla prova dei fatti il reato di clandestinità non ha risolto nulla aggravando solo i costi per la Giustizia con meno sicurezza per le strade, senza combattere il fenomeno e lo sfruttamento legato a quest'ultimo, addirittura aggravandolo" posizione evidentemente condivisa da gran parte del governo che ha fatto passare senza problemi questo emendamento.

I senatori cinque stelle hanno tenuto a precisare che rimangono comunque in piedi tutti gli altri reati prescritti dalla Legge Bossi-Fini.

Le reazioni delle varie forze politiche non si sono lasciate attendere. Felice Casson, vicepresidente PD della commissione Giustizia, ha affermato: "La cancellazione del reato di clandestinità è un atto di civiltà. La legge Bossi-Fini è una barbarie e non ha risolto il problema, anzi, lo ha aggravato. Questo voto è un buon inizio sul quale ora occorre discutere approfonditamente". Accanto al PD si schiera anche Lista Civica che per voce di Andrea Mazziotti, responsabile giustizia, esprime tutto l'apprezzamento per l'abolizione di questo reato.

Di tutt'altro parere la Lega, che vistosi abbolito uno dei suoi caposaldi, è subito scesa in trincea.

Infatti, il capogruppo in Senato, Massimo Bitonci ha prontamente affermato: "L'abolizione del reato di immigrazione clandestina è una vergogna, un messaggio che, lanciato in questo momento, può destabilizzare la sicurezza e i flussi migratori verso il paese. Ci batteremo in aula per reintrodurre il reato di immigrazione clandestina.

Il ministro Alfano e tutto il Pdl siano coerenti con quanto hanno fatto e detto fino ad oggi e pongano rimedio a questo grave errore anche perché l'introduzione del reato di clandestinità era stato approvato anche con i loro voti"

Ancora cauta invece la reazione del PDL che non ha lasciato ancora commenti in proposito.

Quello che è certo è che si sta andando verso una pesante riformulazione, se non proprio l'abolizione, della legge Bossi-Fini, più volte criticata duramente anche dall'Unione Europea.

Processo che fa preoccupare non poco il premier Letta che, se pur appoggiando questo iter (specialmente dopo la sua visita a Lampedusa), vede in questo nuovo scontro con la Lega una nuova possibile tensione con il PDL. Tensione che in questo momento vorrebbe evitare visto il filo sottile a cui è legato il suo esecutivo.