Entra nel vivo la maratona che porteràil prossimo 8 dicembre, durante un congresso che si annuncia incandescente, a scegliere il nuovo segretario del PDche sostituirà Epifani chiamato alla guida del partito con urgenza dopoil disastro susseguito alle elezioni di febbraio. Ma non è ancorachiaro se sarà il candidato in pectore anche per eventuali elezionipolitiche per sostituire l'attuale governo traballante a tratti.

Vediamo chi sono i quattro oltre ilpassato politico.

Il primo è MatteoRenzi. Scalcia ormai da anni, vuole rottamare il vecchio, oggi dice"mai più larghe intese" e ieri invece andava a pranzo ad Arcore.Giovane rampante sindaco di Firenze, solo 38 anni, eletto nel 2009 a34 anni, il primo ingresso sulla scena alla "Ruota della Fortuna"dove vince un bel gruzzolo.

Prima di essere sindaco è statopresidente della provincia di Firenze. Il suo lavoro? Dirigente inaspettativa di una società di marketing, del padre, la moglie inveceinsegnante precaria e ben tre figli. In realtà ha lavorato ben pocovisto che l'ingresso in Provincia lo ha fatto a 29 anni, studiclassici e laurea in giurisprudenza. Passato negli scout e nella DC.Nel PD si è fatto notare per essere spesso contro il PD. Infattianche la candidatura a sindaco di Firenze è stata una sfida contro icandidati ufficiali del suo partito

Più silenziosi gli altri candidati chelo insidiano. Cuperlo per primo. Anno di nascita 1961,maturità classica, laurea in lettere e filosofia con tesi insociologia della comunicazione, ambito importante per chi vuole farepolitica nell'era della comunicazione.

Il passato politico inizianella federazione giovanile Comunista italiana e poi il passaggio alPCI. Nella storia politica ha collaborato con Massimo D'Alemacon il quale ha anche scritto dei libri come ad esempio "Un Paesenormale. La sinistra e il futuro dell'Italia" edito da Mondadorinel 1995. Dal 2006 è deputato per il PD.

Il suo passatoprofessionale è di insegnante universitario a contratto in Teoria etecnica della comunicazione pubblica, comunicazione politica, analisi della sfera pubblica, il tutto all'Università di Teramo.Sulla comunicazione ha sfidato Renzi avendone capito la forza, hacambiato strategia e ha iniziato le comparsate in tv, ammettendo loscopo.

Il terzo è Pippo Civati, omeglio Giuseppe, anche lui del 1975. Nominato deputato per la primavolta nel 2013, in passato è stato consigliere regionale inLombardia, incarico ricoperto dal 2005. Studi classici, laurea infilosofia, dottorato di ricerca all'Università Statale di Milano einfine collaborazione con la cattedra di storia e filosofia allaStatale di Milano, vanta anche la collaborazione con l'Istituto studisul Rinascimento e con l'Università di Barcellona. Molti i suoiscritti e contributi vari.

Il primo risultato sorprendente nel2009, pressoché sconosciuto a tutti, dopo il fallimento di Veltronialla guida del PD, in un sondaggio on line de L'Espresso, risultaessere il secondo in ordine di preferenza.

Nel 2009 ha sostenuto lacampagna di Ignazio Marino per la guida del partito, in seguito conRenzi guida i rottamatori, ma se ne distacca ben presto. Si è oppostoal Governo delle larghe intese, promuovendo invece il dialogo con ilMovimento 5 Stelle. Piccola macchia l'indagine per peculato nelgennaio 2013.

Arriviamo infine a Gianni Pittella(meglio Giovanni Saverio Furio), settore diverso perché laureato inmedicina e chirurgia, classe 1958, vice presidente del ParlamentoEuropeo dal 2009. Figlio di Domenico Pittella ex senatore. Nel 1999viene eletto all'Europarlamento. Poco conosciuto in Italia proprioperché la sua carriera si è svolta prevalentemente in ambitoeuropeo, vocazione socialista.

Chi sono i favoriti? Forse Renzi e Cuperloche si contendono il primo posto mentre forse il tesseramento anomaloviene bloccato.