"Ho aspettato tanti giorni per parlare, e nonostante il linciaggio mediatico sulla mia persona ho atteso di andare in Parlamento per rispetto verso questa istituzione". Così Nunzia De Girolamo racconta gli ultimi giorni, che l'hanno vista al centro della vicenda sulle Asl di Benevento.
Dopo le richieste di dimissioni da parte di Movimento 5 Stelle e la quella di chiarimento di Scelta Civica, il Ministro inizia la sua giornata alla Camera dei Deputati, con un lungo discorso in un'aula semivuota. E si rivolge al Movimento di Beppe Grillo dicendo: "Credo che sia giusto che una persona che va in aula e parla cinquanta minuti merita di essere ascoltata dai colleghi".
L'intervento di ieri in aula sembrava una memoria difensiva letta in un'aula di tribunale, come sottolineato da Luca Telese. "Sono provata e stanca - ha detto il Ministro - volevo parlare ad un'Assemblea che abbia valore Costituzionale per smontare quanto detto dai giornali. Ho sentito tante bugie".
Sul motivo per cui le riunioni si svolgessero a casa del padre, la De Girolamo spiega che era in allattamento di sua figlia di tre mesi.
Il Ministro racconta di non aver ancora incontrato i magistrati e di aver letto tutto suoi giornali. Ma non riesce a spiegarsi come queste registrazioni siano state pubblicate, poiché erano online solo qualche giorno dopo la deposizione di Pisapia. "I fascicoli non sono accessibili, e quindi qualcun altro li ha dati perché ha interesse a darli." Continua dunque con la linea del complotto sostenuta ieri mattina alla Camera.
Se sia legittimo che un Parlamentare chiami dei dirigenti ASL per concordare una linea, come si evince dalle registrazioni, la De Girolamo parla chiaro: "Mi sono sentita nel dovere di andare ai vertici ASL e dire quello che succedeva. Nel 2008 sono andata anche dal Ministro Fazio per i milioni spesi per quest'ospedale".
Entra poi nel merito della vicenda del bar del Fatebenefratelli, il cui amministratore è suo zio: "E' di quella famiglia da trent'anni.
Il Fatebenefratelli è privato, quindi dà il bar a chi gli pare. Quando noi parlavamo nell'intercettazione l'Ospedale aveva già disdetto il contratto. Il percorso è totalmente indipendente da me".
Racconta di avere degli elementi su Del Basso De Caro, deputato del Partito Democratico, socio di una persona che difende una degli inquilini, e promette battaglia a chi continua ha fatto complotto contro di lei, annunciando che pagheranno il mutuo suo e di suo marito, Francesco Boccia del Pd.
Anche lui è intervenuto sulla vicenda sostenendo che "contro Nunzia è in atto un vero e proprio linciaggio". "Ci hanno dipinto come una famiglia di potere – spiega la De Girolamo - ma abbiamo un appartamento di 100 mq e un mutuo di trent'anni", aggiunge.
Nei giorni scorsi anche Clemente Mastella, a cui era legato il direttore generale Pisapia, si è pronunciato sulla questione. Ma il Ministro non ha accettato di buon grado e gli ha spedito un SMS, che rivela aver inviato quasi per errore. "Quel tipo di Politica (di Mastella, ndr) io la combatto fortemente. Mastella viene indagato perché ci sono concorsi. Qui non ce ne sono".
Annuncia che non darà le dimissioni, perché "mi sono comportata nel rispetto delle mie prerogative.
Se fare aprire un ospedale per non far morire la gente è una colpa me ne assumo le responsabilità". Conclude poi: "Ho lasciato Berlusconi perché credevo nel Governo", ma spiega che ora è a rischio ed è necessaria la legge elettorale.