Via la divisa agli agenti che hanno assassinato Federico Aldovrandi. Questo il contenuto della petizione indirizzata al ministro dell'Interno Angelino Alfano dal senatore Luigi Manconi (PD), nel 2006 sottosegretario alla Giustizia ed attualmente presidente della Commissione del Senato per la Tutela dei Diritti Umani.
Federico Aldovrandi è stato letteralmente ammazzato di botte da agenti in divisa, il 25 settembre 2005, a Ferrara. I poliziotti Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto sono stati condannati in primo grado per omicidio colposo nel 2009; la sentenza è poi stata confermata dalla Corte d'Appello nel 2011 e nel 2012 dalla Corte di Cassazione.
Colpevoli. Punto.
Collateralmente, altri tre agenti (Paolo Marino, Marcello Bulgarelli e Marco Pirani) sono stati condannati nel 2010 per depistaggio durante le indagini. I numeri possono apparire freddi, aridi. Eppure, ancora una volta, aiutano a comprendere cosa è accaduto quel giorno.
- Quattro. Gli agenti che si sono accaniti contro un ragazzo disarmato e ammanettato.
- Cinquantaquattro. Sono le lesioni riscontrate sul corpo di Federico: il viso era irriconoscibile per le percosse, aveva lo scroto schiacciato, i segni delle botte su tutto il corpo, una ferita lacero-contusa alla testa.
- Sei. Le ore in cui il corpo massacrato di Federico è rimasto sull'asfalto, prima che venisse avvisata la famiglia.
- Diciotto. Gli anni che aveva Federico quando è stato brutalmente assassinato proprio da chi ha il dovere di difendere i diritti dei cittadini.
"Dobbiamo continuare a pensare che un'altra polizia è possibile", scrive Luigi Manconi nella petizione, chiedendo che questi agenti vengano disarmati e messi nelle condizioni di non nuocere più a nessuno, che sia loro impedito di svolgere funzioni di ordine pubblico e di sicurezza e che mai più possano venire in contatto con il pubblico.
La petizione può essere firmata sul sito Change.org. Sabato 15, a Ferrara, manifestazione e raccolta di firme.