Sin dall'inizio del suo mandato Matteo Renzi aveva detto che tra le sue priorità di governo ci sarebbe stata la scuola. L'ha sottolineato nel discorso fatto al Senato e in quello della Camera, rimarcando il problema dell'edilizia scolastica, con il problema degli stabili scolastici in rovina e pericolosamente cadenti.

La situazione scolastica italiana è drammatica, non esiste un'anagrafe che censisca tutti gli edifici, ed è Legambiente che ogni anno pubblica un prospetto della situazione delle scuole italiane. Secondo l'ultimo dossier, che si chiama Ecosistema scuola 2013, il 37% degli edifici necessita di interventi urgenti, il 40% non ha il certificato di agibilità, il 38% è in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di protezione antincendio.

C'è anche l'emergenza amianto, usato senza ritegno sin dagli anni '80: sono moltissime le scuole costruite a quei tempi, che hanno il pericoloso metallo tra le loro mura.



Nel rapporto di Legambiente c'è differenza tra nord e sud, con le provincie Tento, Prato, Piacenza, Reggio Emilia e Pordenone in testa alla classifica per la qualità edilizia. Il primo capoluogo del sud è al 27esimo posto con l'Aquila, Lecce è al 27esimo porto e Olbia, prima tra le isole, al 40esimo.



Gli investimenti del 2012 per la scuola sarebbero stati una media di 30mila euro a edificio, contro i 43mila del 2011. Al nord la spesa è stata tripla rispetto al sud, sebbene nel meridione ci sia anche il rischio sismico e idrogeologico.





Matteo Renzi promette di trovare i fondi per finanziare la proposta che lancia ai sindaci: costruire una scuola in ogni comune. Gli investimenti per le ristrutturazioni delle scuole andrebbero trovati con l'allentamento del patto di stabilità e Renzi assicura di trovare i fondi se i sindaci dei comuni prepareranno entro il 15 giugno 2014 il progetto di una nuova scuola in ogni comune. Matteo Renzi twitta: "Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi".