Cécile Kyenge è finita sotto i riflettori per le presunte "spese pazze" sostenute quando faceva parte del governo Letta, recentemente cestinato da Matteo Renzi. A darne notizia è il vicedirettore di Libero Franco Bechis che in un articolo fa una vera e propria lista dei rimborsi lasciata sul tavolo dal governo uscente: ammonta a oltre 127 mila euro il salasso che l'intera squadra ha chiesto indietro per i costi di viaggio, vitto e alloggio necessari ad espletare il mandato.


Nel gruppo spicca sicuramente Cécile Kyenge che è riuscita a spendere persino più dell'ex premier: più di 53 mila euro per l'esponente del Pd nel mentre ricopriva la carica di ministro all'integrazione. Il che è dovuto sicuramente al ruolo che gli ha imposto di incontrare soprattutto personalità straniere, ma fa strano considerando che nell'era della globalizzazione anche un Presidente del Consiglio viaggia molto.


Avranno gioco facile, ora, i tanti detrattori di un personaggio mai apprezzato del tutto: in primis la Lega Nord di Matteo Salvini che si è distinta in critiche tutt'altro che politiche nei confronti della Kyenge che Calderoli paragonò in una tristissima battuta ad un orango.


Nel suo pezzo Bechis contesta a Cécile Kyenge i viaggi che ha fatto nello scorso settembre per partecipare a due iniziative: una negli Stati Uniti e un'altra in Colombia. Niente di male, si dirà, se non fosse per il fatto, che può anche essere una pura coincidenza, che l'ex ministro dell'integrazione è stato l'unico componente del governo Letta a presentare note viaggi ogni mese, fino alla fine di gennaio di quest'anno.