Ministro della Giustizia Orlando e detenzioni inumane: un risarcimento da 7 a 20 mila euro ai detenuti usciti dal carcere e uno sconto di pena per i reclusi. La proposta che l'Italia intende presentare al Consiglio d'Europa è ancora in una fase di studio, ha precisato Orlando: stanno lavorando ad un doppio progetto che prevede un risarcimento di tipo economico o una riduzione di pena, per i detenuti costretti a vivere in uno spazio insufficiente, in celle grette e inumane, al di sotto degli standard europei.

Il Ministero della Giustizia, con Andrea Orlando, sta esaminando e disegnando i possibili rimedi da approntare e presentare al Consiglio d'Europa, così da evitare all'Italia le migliaia di condanne minacciate dalla Corte Europea sui Diritti Umani.

La proposta in esame: un risarcimento in denaro per i detenuti che hanno soggiornato in celle inumane e affollate. A tale scopo, il giudice di sorveglianza potrebbe essere incaricato di quantificare il danno sofferto da ciascun detenuto, con un tetto massimo giornaliero previsto in 20 euro per ogni giorno di trattamento inumano. Un anno di carcerazione vissuto in condizioni inumane si potrebbe quantificare quindi in un risarcimento di circa 7mila euro.

Per i detenuti in carcere propongono un risarcimento in termini di giorni di pena scontati: vale a dire "un giorno di pena in meno per ogni cinque giorni di trattamento degradante". Resteranno esclusi dal beneficio i detenuti per reati gravi e quelli al 41 bis.

L'excursus storico: a gennaio 2013 la Corte di Strasburgo ha condannato l'Italia per le condizioni inumane di sette detenuti reclusi nelle case circondariali di Busto Arsizio e Piacenza, costretti in celle con uno spazio disponibile di meno di 3 metri quadri ciascuno.

La condanna rappresenta una sentenza pilota, molti ricorsi analoghi sono stati presentati davanti allo stesso Tribunale.

Il governo italiano, per prendere tempo, ha presentato ricorso contro la decisione della Corte di Strasburgo; con esito del tutto negativo ad ogni modo, poichè nel mese di maggio 2013 la Corte ha confermato la condanna. Si consideri anche che in Italia, le condizioni di vita nei penitenziari sono peggiorate.

L'Italia, entro il prossimo mese di maggio 2014, dovrà adeguarsi agli standard europei.

A breve dovrà riuscire a concedere un trattamento umano ai detenuti; diminuire il sovraffollamento delle carceri; destinare ai detenuti prigioni conformi agli standard europei; sostenere i diritti dei detenuti.

Il Ministro della Giustizia tenta dunque in questi giorni di rimediare al "guaio" con delle misure di adeguamento, che vadano in direzione degli standard europei, e che possano allontanare o evitare le multe comminate all'Italia dalla Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo.