Smaltita la delusione per la caduta delsuo governo, Enrico Letta concedela sua prima intervista sulla vita dopo l'esperienza di governo.
Deluso?Probabilmente sì, ma ciò che appare è comunque un uomo impegnatoche non vive solo di potere, anzi forse poco incline e poco adattoproprio al potere. Il nuovo risvolto lo vede come professore, ma nonin Italia, in Francia.
A Parigi insegnapresso l'Institut d'ÉtudesPolitiques de Paris (Istituto di scuola politica di Parigi)scuola in cui si forma la classe dirigente francese edinternazionale, le sue lezioni hanno un titolo quanto mai evocativoed importante per il periodo: “Europa, Crescita e populismi” e siterranno da aprile a maggio.
Enrico Letta afferma di essere a suoagio in questa nuova veste, o meglio funzione, ritorna in Italiadurante la parte centrale della settimana per partecipare ai lavoriparlamentari e per tenere delle conferenze, il resto della settimanaè in Francia, dove evidentemente si sente anche apprezzato.All'intervistatore de La Stampa diceche in questo periodo riesce ad occuparsi di più di se stesso edella famiglia. Non mancaqualche frecciatina che in seguito il lettore potrà ben intuire.
SulleElezioni europee di maggio diceche saranno uno spartiacque importante, sarà anche un momento diriflessione per capire cosa non ha funzionato in Europa visto chemolti cittadini di Italia, Francia e GranBretagna sentono leistituzioni europee non solo distanti, ma anche nemiche.
Non si devetralasciare la riflessione sugli astensionisti e Lettadimostra così di temere un elevato numero di non votanti.
Secondol'ex premier Letta, serveun' Europa più semplice in grado di dimostrare cosa ha fatto dipositivo fino ad ora, solo così sarà possibile sconfiggere ipopulismi che dilagano, caratterizzati soprattutto da una scarsaaccoglienza che ricevono coloro che si spostano in cerca di lavoro,troppo spesso accomunati alla criminalità.Questo atteggiamento lede ilpiù importante diritto conquistato con l'istituzione dell'UnioneEuropea, ovvero il diritto alla libera circolazione deilavoratori.
Nonmanca un accenno alla politica italiana che ovviamente non poteva nonentrare nell'intervista, su Grillo dice che il suo movimento èdiverso rispetto a quello di Marine Le Pen e che è stato un grandeerrore, nella passata tornata elettorale, non capire prima ilmalcontento delle persone che poi ha portato ad un inaspettato 25%del Movimento 5 Stelle.
Perle elezioni di maggio si augura che tra demagoghi e personaggisingolari sia eletto anche qualche “politico responsabile capace di non nascondere la verità agli elettori, soprattutto se spiacevole”.Che ci sia qualche messaggio subliminale in sottofondo?
Termina però quiil riferimento alla politica italiana perché su Matteo Renziglissa abilmente la domanda.