"In questa legislatura sono state fatte tante cose sul tema delle carceri e della pena, il mio auspicio è che gli effetti a regime possano mutare il quadro a tratti insostenibile"; lo ha detto - ricordando la nuova legge sulle pene alternative e la messa in prova ai servizi sociali e il decreto svuota carceri del Governo Renzi mentre prosegue la discussione parlamentare su amnistia e indulto 2014 - la presidente della Camera della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

Carceri, amnistia e indulto: nuovo intervento di Laura Boldrini

Intervenendo al convegno "Passato e futuro del garantismo" promosso dall'Università Roma Tre e dall'associazione Antigone che si batte per i diritti dei detenuti in occasione dei 250 anni della pubblicazione "Dei delitti delle pene" di Cesare Beccaria, la presidente della Camera, evitando di parlare esplicitamente di amnistia e indulto, nel solco del discorso di Papa Francesco sulle carceri ha ricordato che il "divieto di trattamenti inumani e degradanti è un concetto presenti nel nostro ordinamento all'articolo 27 della Costituzione".

"Beccaria - ha proseguito - ha parlato dell'inutilità della pena di morte e dell'importanza della congruità della pena. "Per lui - ha aggiunto la terza carica dello Stato riferendosi a Cesare Beccaria - la sicurezza dipende dalla tempestività e dalla congruenza della pena, non dalla disumanità. Più si è inumani - ha sottolineato la presidente della Camera Laura Boldrini - più si allontana la persona dalla società". "Il nostro Paese è marchiato dal sovraffollamento carceri e dalla carcerazione preventiva", ha sottolineato Laura Boldrini ribadendo gli stessi concetti espressi nei giorni scorsi da Papa Francesco.

Carceri, amnistia e indulto: protesta detenuti a Modena

E mentre prosegue, anche se molto lentamente, l'esame congiunto dei ddl per amnistia e indulto 2014 in commissione Giustizia a Palazzo Madama resta drammatica la situazione nelle carceri dove il sovraffollamento continua a creare problemi di ogni tipo: dalla difficoltà a garantire il diritto alla salute ai problemi a garantire i controlli per la sicurezza, oltre ad aggressioni, suicidi e atti autolesionistici per protesta o per esasperazione.

Le ultime notizie arrivano dal carcere di Modena dove un gruppo di carcerati si reso ieri protagonista di "una dura protesta sfociata in atti di aggressione ed autolesionismo", secondo quanto reso noto dal segretario generale aggiunto e dal segretario del Sappe Emilia Romagna, rispettivamente Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso che hanno chiesto di "commissariare" l'istituto penitenziario modenese.

Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe un detenuto nel carcere di Modena avrebbe chiesto di parlare con la direttrice dell'istituto penitenziario e a un rifiuto avrebbe reagito cospargendosi il corpo di olio e minacciando di darsi fuoco. Un altro detenuto si sarebbe invece cucito la bocca procurandosi delle lesioni con una lametta.

Non tutte le carceri però sono in condizioni fatiscenti o di sovraffollamento. "Quello di Sulmona è un carcere modello, da prendere ad esempio come struttura riabilitativa delle persone che dopo aver sbagliato ed espiato la loro pena, vogliono rientrare a far parte della Società", ha dichiarato infatti il presidente del consiglio regionale della Regione Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio a margine di una visita nel penitenziario. "Mi aspettavo di trovare un luogo deprimente e triste - ha aggiunto - ma ho trovato una cittadella laboriosa dove ognuno fa la sua parte con grande serenità"