Narrano le cronache che il Partito Democratico sia nato dall'incontro con i circoli Ds e la base democristiana più di "sinistra". Infatti nel suo Statuto porta scritto che è un partito di iscritti ed elettori. Nell'era di "Renzusconi" questa impostazione sembra non essere più valida. E scatta l'allarme. Da Fassina a Cuperlo è un unico coro: il cambiamento "ideal-tipo del partito è ormai fin troppo evidente e sconcerta la dirigenza. Fassina lamenta: "Siamo stati ridotti ad un comitato elettorale". Civati è sul piede di guerra. Zamapa ammette: "Questo non è più il Pd".

Lo stesso Prodi, l'anima fondatrice del Pd, non ha più richiesto la tessera. E le iscrizioni calano, vertiginosamente.

"Siamo un partito o uno spazio politico?"- tuona Bersani - "Senza iscritti non è più il Pd". Tirato nella querelle, il leader democratico non si tira indietro e si associa alla polemica del giorno: il calo di circa 400.000 iscritti nelle liste Pd. Un segnale preoccupante, anche perché preceduto dalla scarsa partecipazione alle primarie in Emilia, che hanno visto vincente Stefano Bonaccini, Risponde su Twitter Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, "Sarebbe bello diffondere dati a caso". Insomma nega tutto. Intanto per ammissione dello stesso Premier-Segretario Pd-Renzi, il partito democratico è indietro con gli iscritti.

Partito il tesseramento a metà aprile, Renzi ha di tempo fino al 31 dicembre per aumentare 4 volte tanto il numero degli iscritti. Ce la farà? Intervistato al telefono, Pierluigi Bersani ha risposto: "Io di numeri non ne ho, semplicemente ribadisco che per essere il Pd dobbiamo essere un partito di iscritti e di elettori e non solo di elettori.

Non vedo la polemica. Vedo solo un lavoro da fare con più convinzione".

Ma quella della base sempre più lontana dai vertici non è tanto uno spauracchio inventato se D'Attorre lamenta : "In questi mesi si è acuito un processo per cui l'iscritto ha la sensazione di non contare nulla, non c'è alcuna discussione alla base che preceda la scelta della leadership".

Intanto Bersani promette che la battaglia tramite emendamenti pd al Jobs Act non è abbandonata. Confondere l'indice di gradimento di cui gode il premier Renzi da parte degli elettori che lo hanno sostenuto sia durante le primarie che per le elezioni Europee, con le necessità della base di cui dovrebbe essere portatore il Partito Democratico è il grosso, attuale, problema del Pd.